Lapo Elkann dopo il grave incidente stradale: la foto sulla sedia a rotelle
Sul settimanale 'Chi' la prima immagine dell'imprenditore che in questo periodo sta affrontando la riabilitazione dopo il grave incidente avvenuto a Tel Aviv
A distanza di un mese dal terribile incidente d’auto che a Tel Aviv ha coinvolto Lapo Elkann, il settimanale Chi pubblica in esclusiva le prime immagini dell’imprenditore 42enne, fotografato a St.Moritz con un collaboratore e amico che in questo periodo lo aiuta nella riabilitazione.
Nella foto si vede il rampollo di casa Agnelli che, visibilmente provato, si sposta ancora su una sedia a rotelle, ma approfitta delle giornate di sole per ricominciare a camminare seppure per brevi tratti. Dopo l’incidente stradale avvenuto mentre guidava a Tel Aviv, Elkann ha perso dieci chili, è ammaccato un po’ dappertutto, ma soprattutto ha una gran voglia di ricominciare.
“Voglio dedicare il mio tempo, il mio cuore e risorse economiche a fare del bene occupandomi della mia Onlus, che non è un capriccio da bambino viziato” - ha dichiarato - “Umanamente Lapo Elkann non è come lo descrivono gli altri, ma è un uomo con il cuore aperto e che ha voglia di fare del bene. Con l’incidente ho capito che è questo il mio nuovo motto di vita. Il motivo della mia vita oggi è aiutare gli altri e chi ha i miei stessi problemi, ma non i miei stessi mezzi per cercare di uscirne”.
L’incidente stradale di Lapo Elkann a Tel Aviv: “Ero in coma, ringrazio Dio”
Era il 19 dicembre scorso quando veniva diffusa la notizia dell’incidente stradale in cui Lapo Elkann era rimasto coinvolto una decina di giorni prima a Tel Aviv, durante un viaggio in Israele. Il 42enne era stato ricoverato in gravi condizioni nel reparto emergenze dell'Assuta Hospital di Tel Aviv, dove era entrato in coma.
"Adesso sto meglio, ringrazio Dio e i medici", aveva commentato il fratello di John Elkann al Corriere della Sera: "Voglio pregare per i ragazzi giovani che ho visto morire in Israele accanto a me nei letti delle emergenze dell’ospedale, gli amici che mi sono stati vicini, la mia famiglia. Voglio ringraziare Dio di avermi dato la possibilità di ridarmi la vita".