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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lino Banfi e Lucia, un amore lungo 60 anni. E l'ultima straziante lettera: "Morire insieme, mano nella mano"

La fujitina, i soldi che non c'erano, le nozze "poverissime". Le gioie, come i due figli Rosanna e Walter, e i dolori, dai "cravattari" alla malattia. Storia di un amore che ha attraversato, con la sua forza, l'evoluzione del costume del nostro Paese

È una delle storie più belle da raccontare, quella di Lino Banfi e Lucia Lagrasta, sposati per ben 61 anni e legati da 70. Una storia di quelle che racchiude in sé anche l'evoluzione del costume del nostro Paese. Dal primo incontro alla "fujitina" fino alla lotta contro la malattia, un amore indissolubile che li ha visti diventare genitori di due figli, Walter e Rosanna, e nonni di due nipoti, entrambi nati da Rosanna. Fino all'ultimo straziante desiderio espresso da lei. "Mia moglie, in questo periodo, mi fa delle domande particolari", ha raccontato l'attore a proposito dell'Alzhaimer, che ha colpito la donna negli ultimi anni. "Qualche giorno fa mi ha detto ‘senti Lino, non è che possiamo trovare il sistema di morire assieme? Perché, se muori prima tu, io non ce la faccio‘". Oggi la morte

La fujitina, i soldi che non c'erano, le nozze "poverissime"

Dieci anni di fidanzamento a Canosa di Puglia, prima del "sì". I due si sono conosciuti quando lui era ancora giovanissimo e non ancora famoso, e lei una ragazzina. Le nozze (poverissime) il primo marzo del 1962 dopo la tradizionale "fujitina", ovvero la fuga d'amore che i ragazzi del sud organizzavano quando le famiglie erano contrarie alle loro relazioni. "A Lucia devo tutto", ha sempre raccontato Banfi. "Mollò tutto per me, con il padre che voleva uccidermi, perché la portavo via. Facemmo la famosa 'fujitina': ci sposammo alle 6 del mattino in una sacrestia. Il matrimonio durò 5 minuti, uscendo da lì promisi: alle nozze d'oro daremo una festa da principi. Così è stato, abbiamo festeggiato a Roma con principi veri che neanche conoscevo, ma avevo invitato pur di farla sorridere". 

Due gli amori di Lino nella vita: la moglie e la recitazione. E Lucia ha sempre sostenuto il suo talento e la sua vocazione, anche economicamente. Anche quando Lino era un debuttante scapestrato ed era lei a supportarlo col suo lavoro di parrucchiera, mentre lui ancora non riusciva a guadagnarsi da vivere coi primi lavori. "A diciassette anni volli seguire una compagnia teatrale", ha ricordato l’86enne nato ad Andria, spiegando che in quell'occasione la ragazza scelse di rimanere a Canosa. I due mantennero un rapporto epistolare, ed "anzi era lei che qualche volta mi mandava qualche soldo col suo lavoro di parrucchiera, perché io avevo sempre bisogno di quattrini…". 

Poi la svolta. Lino - il cui vero nome è Pasquale Zagaria - si trasferisce a Roma, comincia a frequentare il mondo dello spettacolo, entra nel giro giusto e comincia ad avere le prime avventure: "Dovevo prendere una decisione: sapevo che non avrei mai sposato una ballerina perché volevo bene a Lucia". Innumerevoli le occasioni di tradimento che gli si sarebbero presentate e che lui avrebbe sempre respinto: "Ho sempre rispettato mia moglie, con la sapienza della rinuncia che nel nostro ambiente non è facile". 

I dolori, dai "cravattari" alla malattia

L'uno accanto all'altra, anche nei momenti più difficili. "Dai cravattari pagati 3 milioni per un piccolo prestito negli Anni '60" alla malattia appunto, l'Alzheimer, arrivata anni fa. È stato in questa occasione che, in casa, le dinamiche si sono invertite: lei che si è presa cura della famiglia, è stata curata con tutto l'amore possibile da lui. "Non abbiamo mai fatto un viaggio all'estero o una crociera. Adesso che era arrivato il momento ...mi spiace non poterlo più fare. Io e Lucia avremmo potuto finalmente divertirci come ci meritiamo. Invece, purtroppo, si è ammalata", ha ammesso Banfi. "Oramai non mi riconosce più, ma io non mi arrendo". 

Mia moglie, a volte, mi chiede come farò quando lei non sarà più in grado di riconoscermi. E io, per tranquillizzarla, le rispondo che ci ripresenteremo un’altra volta

L'ultima lettera d'amore

Commuove l'ultimo desiderio espresso da Lucia al marito. E che lui ha confidato in una lettera pubblicata sul giornale Intimità. "Ho chiesto al Santo Padre quello che mi hai chiesto di chiedere precisamente", si legge "Gli ho raccontato il tuo desiderio, quello di andarcene insieme, nello stesso omento, tenendoci per mano come abbiamo fatto sempre nella nostra vita". Commuove ancora di più una famosa dichiarazione di Banfi, emblema di un amore che più amore di così non può essere immaginato: "Mia moglie, a volte, mi chiede come farò quando lei non sarà più in grado di riconoscermi. E io, per tranquillizzarla, le rispondo che ci ripresenteremo un’altra volta". 

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