Lory Del Santo, un figlio a 58 anni: "Ricorrerò all'inseminazione, ho già scelto il nome"
La showgirl vuole dare una sorellina a Devin e Loren. Il giovane compagno Marco Cucolo è l'uomo giusto. "Voglio capire qual è la soluzione giusta per procedere", spiega, e programma un viaggio in Spagna
Si chiamerà "Alù. Perché è come dire 'guardare alla luna', è un diminutivo". Fa sul serio, Lory Del Santo: a 58 anni, la showgirl vuole mettere in cantiere un figlio con il fidanzato Marco Cucolo, 25. Secondo qualcuno "vuole la luna" e pecca di egoiosmo, per lei, invece: "ormai i 60 anni di oggi sono i 35-40 di una volta, si può vivere fino a 90 anni".
"E poi è bello che accada quando non devi più lavorare", prosegue Lory in un'intervista rilasciata al settimanale Visto. C'è entusiasmo nelle sue parole. "Vorrei dedicarmi totalmente a lei". "Da sempre ho voluto una figlia femmina. Poi ho lasciato questa idea, adesso è l'ultima possibilità e voglio provare nuovamente". Il giovane napoletano a cui è legata da quattro anni è l'uomo giusto per dare una sorellina a Devin e Loren, i ragazzi che lei ha sempre cresciuto da sola.
Il percorso per restare incinta è complesso ma Del Santo non si lascia scoraggiare. In passato ha già provato a ricorrere all'inseminazione artificiale "tre volte, ma qualcosa non è andato bene, perché non ha funzionato". Adesso "occorre un aiuto tecnico - spiega -Ero indirizzata ad andare a Barcellona dove mi hanno consigliato e voglio andare a capire qual è la soluzione più giusta per procedere. Vediamo cosa riesco a combinare. Negli anni le cose sono cambiate, adesso è più facile rispetto a prima".
Il suo desiderio di maternità ha radici profonde. E, negli anni passati, è stata sul punto di realizzarlo anche senza un uomo al suo fianco. "Mi ricordo che chiesi ad un amico - confida - dicendogli di stare tranquillo che non si sarebbe mai dovuto occupare di nulla ma lui mi rispose di no. Gli amici hanno paura che poi la donna chieda aiuti nel futuro". "Il mio problema è sempre stato averlo con uno 'sconosciuto', nel senso che vai nelle banche dati e ti danno quello che capita, e questa oscurità non mi è mai piaciuta. Il fatto che non ci siano dati di questa persona, se non sommari". Poi, un giorno, è arrivato Marco.
