Luciano Ligabue parla del figlio Lenny: a 25 anni è il suo batterista e non ha paura delle critiche
Prima avevano lavorato insieme solo per una 'piccola' collaborazione, adesso il 25enne è diventato il batterista del nuovo album del padre
Luciano Ligabue è pronto a pubblicare il suo quattordicesimo album, "Dedicato a noi", e per la prima volta il batterista ufficiale di tutti i brani registrati è suo figlio Lenny. Ad aprile il cantautore aveva parlato di questa nuova esperienza padre-figlio in studio e Ligabue non si era risparmiato con i complimenti: "Lenny sta suonando la batteria in ognuno dei pezzi in cui stiamo mettendo le mani. Ha un orecchio migliore del mio e suona ogni strumento con un talento naturale. Inoltre nel gruppo di lavoro in studio è come se ci fosse stato da sempre".
All'epoca i due avevano lavorato sul singolo "Riderai", che sarà contenuto nel cd, e a qualche altra idea, ma ancora non sapevano se ne sarebbe uscito un album. Con il passare dei mesi Luciano, il figlio e gli altri musicisti hanno lavorato e il 22 settembre uscirà nei negozi fisici e digitali e il 9 ottobre partirà il tour promozionale.
E in occasione del prossimo traguardo Ligabue ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera in cui, oltre a parlare di "Dedicato a noi", ha svelato com'è stato lavorare con il figlio. "Non l’ho proposto io - ha rivelato Luciano -, sarei stato in imbarazzo... Il produttore Fabrizio Barbacci ha detto che sarebbe stato perfetto per questo album. Mi ha inorgoglito, ma soprattutto questa collaborazione è sfociata in qualcosa di bello dal punto di vista personale". I due hanno avuto modo di parlare, raccontarsi e di condividere un'importante parte di vita e questo li ha legati molto: "C’è stato molto tempo per parlare di cosa ci fosse dietro queste canzoni. Lenny non mi aveva mai conosciuto così bene personalmente".
Sa che Lenny, essendo figlio d'arte, sarà soggetto a numerose critiche, ma il 25enne "ha le spalle forti. Mi preoccupa di più che voglia fare il produttore continuando a vivere a Correggio". Anche perché il mondo della musica è un ambiente complesso, lo stesso Ligabue ammette che lui in prima persona è un "ascoltatore disorientato e tutta la scelta che offrono le piattaforme, 100 mila brani nuovi ogni giorno, mi fa essere un ascoltatore peggiore". Lui però, nonostante viviamo nell'era dello streaming, ha deciso di andare "dritto per la mia strada anche perché non ho il volante e non riuscirei a far sterzare il sistema. Nel live farò tutte le canzoni di "Dedicato a noi", facendole girare in una scaletta che sarà diversa ogni sera".