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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Trussardi-Hunziker, parla la mamma di Tomaso: "Dopo sei mesi mi disse che voleva sposarla"

Maria Luisa Gavazzeni ha parlato della sua vita, della carriera e del ruolo di madre dopo le due tragedie che hanno sconvolto la sua famiglia. Immancabile poi un commento sul divorzio del figlio Tomaso

Una lunga intervista in cui Maria Luisa Gavazzeni racconta la sua vita, le tragiche morti del marito Nicola Trussardi e del figlio Francesco ed anche della sua vita da mamma, nonna e suocera. 

A una festa, quando aveva solo 16 anni, incontrò l'uomo della sua vita: "Io che fino ad allora non mi ero mai filata nessuno, mi innamorai: avevo 16 anni e Nicola 18. Le mie amiche mi sfottevano: 'Alla fine hai trovato quello giusto, eh...'". Una donna forte, dal carattere deciso e che dopo aver preso le redini dell'azienda del marito ha dovuto fare i conti con grandi dolori che l'hanno portata anche a pensare al suicidio, che poi non ha mai portato a termine per amore dei suoi figli. Oggi è anche professoressa alla Sapienza: "Insegno dal 2004 Fashion studies: un corso in inglese suggerito dal professor Francesco Forte. Alla prima lezione c’era gente in piedi: ora ho l’Aula Magna".

Tomaso e Michelle: la loro separazione "Non l’avevo prevista"

Tomaso "è sempre stato speciale. A pochi mesi già si affacciava dalla culla poggiando il gomito e guardandosi intorno - spiega Maria Luisa parlando di suo figlio da piccolo al Corriere della Sera - Quando si è messo a studiare Filosofia mi faceva una capa tanta sui massimi sistemi. Ha un talento per i motori: una volta ha corretto persino Pininfarina. E cammina come suo padre".

Impossibile poi non toccare la separazione di Michelle e Tomaso: "Mi è spiaciuto, non l’avevo prevista, ma non potevo escludere che accadesse. L’incontro con Michelle è stato tenero: si capiva che non aveva avuto tante cose positive dalla vita. Ho un ricordo di semplicità: prendeva il caffè e sistemava la tazzina sul lavandino. Dopo sei mesi che la conosceva Tomaso mi disse: “Mamma la sposo, è una brava persona”".

Dopo la separazione sono rimaste in contatto le due donne e poi specifica: "Li ha presentati Feltri, gli ho chiesto cosa pensasse dell’addio, mi ha risposto: “Che vuoi farci, dopo 10 anni ormai si separano tutti!”". Quello con Feltri è un legame di amicizia paricolare lui p una persona che "aderisce in modo così profondo alla tua vita lascia un segno che comunque rimane, al di là dei percorsi diversi. Si può chiamare amicizia, anche se non c’è frequentazione, ma credo che sia qualcosa di simile o forse di più". È stato lui a starle molto vicino dopo che il marito e il figlio sono morti.

L'amore e il lavoro

Il matrimonio di Maria Luisa e Nicola è arrivato 10 anni dopo quell'incontro fortunato, superata la prima crisi dell'azienda del marito che ha dovuto fare i conti con la moda che cambia e si rinnova ("Dopo Woodstock, attraversò un momento di crisi: nessuna voleva più vestirsi da ragazza perbene. Era arrivato Fiorucci in piazza San Babila: era tutto una zeppa e un fiore"), hanno iniziato a costruire la loro famiglia.

Lei con indosso un "di sartoria milanese, con un lungo velo in pizzo" ha detto sì a Nicola nella chiesa di San Tomè in provincia di Bergamo, poi hanno messo al mondo quattro figli: Beatrice, Francesco, Gaia e Tomaso.

La rinascita dell'azienda si può riassumere nel simbolo del levriero: "Dopo una ricerca dalla quale era uscito un ferro di cavallo e una carrozza, è saltato fuori il levriero". Rappresentava il "Rinascimento di eleganza e dinamismo" che si è andato a sommare al cambio di stile adottato per realizzare le borse che non erano più "brutte, un po’ mollicce, destrutturate", grazie alla decisione di stamparle".

Erano due genitori severi ma che ogni giorno a pranzo e cena tornavano a casa per stare con i figli, i due hanno sempre collaborato nel lavoro e nell'educazione dei figli. Poi la morte del marito e padre dei suoi figli ha sconvolto gli equilibri familiari: "Fu Tomaso a rispondere al telefono: “Mamma, il papà ha avuto un incidente”. Al Fatebenefratelli ricordo che gli sussurravo cose all’orecchio, ma non sentiva più. Gaia era a Londra, Beatrice a New York, Francesco in Giappone: tornarono alla spicciolata".

La loro vita dopo questo lutto importante è cambiata molto, ma "era vietato cadere in depressione", più difficile è stato quando anche Francesco è mancato, quattro anni dopo il padre, anche lui per colpa di un incidente stradale mentre guidava la sua Ferrari (nel 2003). "Beatrice dopo la morte del fratello mi disse: “Mamma ci devi aiutare”, ma la perdita di mio figlio era un fatto per me inspiegabile".

Vittorio Feltri fu molto vicino alla famiglia e Maria Luisa Gavazzeni, per superare quei tragici episodi si è fatta aiutare anche da specialisti: "Sognavo di andare in barca a vela e di approdare in una spiaggia dove arrivavano Nicola e Francesco. Dicevo: “Non è che ora ve ne andate subito, eh...”. E poi mi svegliavo". "Sulla tomba di mio marito - spiega Gavazzeni - e mio figlio c’è sempre un mazzo di rose rosse. Non sono credente, non sono stata aiutata dalla fede".

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