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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Maria Grazia Cucinotta e il no a Keanu Reeves: "Con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio"

L'attrice ricorda il rifiuto di recitare nel film "L'avvocato del diavolo" per le tante scene di nudo

Gli esordi come concorrente di Miss Italia, il debutto televisivo con il programma Indietro tutta, il successo internazionale, nel 1994, grazie al film Il Postino di Massimo Troisi: le tappe della carriera di Maria Grazia Cucinotta sono tante e diverse, ripercorse nell'intervista rilasciata al Corriere dove si racconta anche di un rifiuto importante in ambito cinematografico.

L'attrice e produttrice siciliana, oggi splendida 53enne, dopo la popolarità ottenuta con la pellicola vincitrice di un Oscar, venne scelta da Leonardo Pieracccioni per il ruolo di Letizia ne I laureati. Poi la decisione di trasferirsi a Los Angeles, dov'è rimasta fino al 2005: "A dirla tutta, Hollywood è una scritta anonima su una collina spelacchiata, pure bruttarella, niente di che, per me che venivo da Roma, con il Vaticano e il Colosseo" ricorda: "Però gli americani come organizzazione sono ineguagliabili e lì davvero funziona la meritocrazia: non gli importa chi sei e da dove vieni, se hai successo hai successo e tutti sono con te. Ho studiato e imparato tanto". 

Durante quell'esperienza formativa così determinante, anche un no importante: quello a una parte ne L’avvocato del diavolo, film diretto da Taylor Hackford con Al Pacino e Keanu Reeves, perché erano previste scene di nudo. "Ero tentata, un film con Al Pacino e Keanu Reeves, no, dico, Keanu Reeves, che quando lo vedi ammutolisci" dice oggi Cucinotta: "Pensavo: e quando mi ricapita? Però nel copione c’era un nudo continuo e io con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio e avrei rovinato tutto". 

Maria Grazia Cucinotta: "Ho sempre avuto il complesso del seno"

Il seno grande per Maria Grazia Cucinotta è stato un problema sin dai primi anni della sua giovinezza. "Come modella non avevo speranze, troppo seno" ha aggiunto l'attrice nel corso del dialogo che, affrontando il tema della sua fisicità, ha portato a raccontare anche del complesso adolescenziale. "Ho sempre avuto il complesso, a 13 anni ero già così, che vergogna, non vedevo l’ora di ridurlo con un intervento, poi ci ho rinunciato, forse non avrei avuto lo stesso successo, però non mi è mai sembrato bello, troppo ingombrante, per nasconderlo ingobbivo le spalle" ha affermato: "E poi è dura farsi prendere sul serio, nessuno ti guarda negli occhi. “Ah, ma sei anche intelligente”, è una frase che ho sentito spesso". 

A quel no ne L'avocato del diavolo non è però seguito un altro: in 007 – Il mondo non basta con Pierce Brosnan, Cucinotta ha recitato, portandosi dentro una esperienza bellissima, ma faticosa. "Ero su un set faticosissimo a San Francisco, si girava soltanto di notte, i miei colleghi erano cerebrali, pieni di turbe, mi sfinivano, in più dovevo studiare dizione, ero distrutta. E poi la produzione pretendeva un'esclusiva di sei mesi per due pagine di copione. La mia agente ha accettato al posto mio", ha ricordato: "E' stata un’avventura pazzesca, dovevo correre e saltare dalle finestre sui tacchi 12, mai portati in vita mia, guidare un motoscafo, quante aspirine ho preso per i dolori!".
 

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