È stato un fine settimana intenso quello appena trascorso per Massimo Giletti. Il conduttore di Non è l'Arena ha scatenato l'ira di Alessandra Moretti con un'intervista rilasciata al Corriere della Sera. In quell'occasione Giletti ha parlato della loro storia d'amore, ricordando i momenti passati, ma parlando anche del presente e soprattutto questa seconda parte ha spinto Moretti ha prendere una posizione categorica. 

"Alessandra Moretti? È ancora innamorata di me, forse in parte anche io" e poi ancora "So che non ci perderemo mai. Per lei provo un sentimento di affetto che mi lega molto", così Giletti parla della storia d'amore che li ha legati tra il 2013 e il 2015, nata dopo la fine del matrimonio di Alessandra.

Le dichiarazioni che hanno spinto Moretti ad affermare di essere pronta a denunciare e scrivere una lettera di risposta al Corriere sono state però altre, quelle che riguardano la vita dell'eurodeputata: "È una donna che nella vita ha lottato, ha cresciuto i figli praticamente da sola", poi un commento sui genitori di Moretti: "Non ho mai avuto una famiglia da Mulino Bianco, quando vedevo i suoi genitori che si amavano ero toccato".

Alessandra Moretti la replica, l'accusa di violenza e la denuncia

La replica di Alessandra Moretti non si è fatta attendere e nella lettera di risposta ha scritto: "In merito all'intervista rilasciata oggi da Massimo Giletti sul Corriere della Sera, smentisco ogni affermazione riportata". "Non tollero intromissioni nella mia vita privata - ha spiegato ancora - e deploro il fatto che i miei figli, che hanno sempre avuto una madre e un padre presenti, vengano coinvolti e citati in simili contesti giornalistici". "Mi riservo di tutelare nelle sedi opportune me e la mia famiglia", ha sottolineato l'eurodeputata del Partito Democratico.

"Esistono molti modi di fare violenza a una donna - ha scritto ancora parlando di violenza mediatica -. Lo sappiamo tutte perché tutte ci siamo passate. Non c'è soltanto la violenza più evidente, quella fisica che deve portare le donne a denunciare al primo schiaffo senza alcun cedimento; ci sono violenze spesso più subdole, manipolatorie. Quelle che sanno di gogna, che tentano di screditare o infangare il nome di una donna, tanto per cominciare facendo il suo nome, esponendolo in pubblico, tentando di isolare quel nome con le bugie, mettendo in piazza le sue vicende personali".

Giletti, ha ribadito l'eurodeputata, ha puntato "il dito contro una donna per accendere un faro su di lei, sulla sua vita privata e famigliare, senza alcun rispetto dei sentimenti e delle sensibilità delle persone coinvolte, è una forma di violenza intollerabile". "I miei figli - ha aggiunto - hanno sempre avuto un padre e una madre che si sono occupati di loro insieme, non certo un di più perché ci sono tante mamme o tanti papà che fanno tutto da soli, ma è deplorevole togliere una figura paterna sulle colonne di un giornale a dei bambini, è una cosa inaccettabile".

"Denuncerò come faccio ogni volta che ho subito insulti e violenze, ma in questo caso lo faccio per tutelare i miei figli che non possono essere sbattuti sul giornale invadendo la loro sfera privata", ha poi concluso Moretti che in questa occasione ha anche chiesto che tutte le donne di non "retrocedere" ad ogni livello e in ogni ambiente professionale, ma di combattere perché la "mentalità e la cultura patriarcale sono lunghe e difficili da cambiare e si declinano in tanti modi ma se ognuna di noi fa il suo, reagendo a quel dito puntato, il cambio di paradigma che serve a una società ancora dispari può essere alla nostra portata. E farà bene a tutti".

Le scuse di Massimo Giletti

Dopo aver letto le parole di Moretti, Massimo ha chiesto scusa pubblicamente: "Chiedo scusa ad Alessandra e alla sua famiglia se si sono sentiti offesi dalle mie parole. Parlavo di amore inteso come affetto sincero tra esseri umani e non di relazione o di altro tipo di sentimento vista la grande stima che nutro da sempre per lei come donna e come madre".