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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Maurizio Costanzo si racconta: "Con i primi soldi comprai una Porsche, ma non arrivavo ai pedali"

In una lunga intervista, in occasione dell'uscita del suo nuovo libro, il conduttore ha parlato della sua vita, di Maria De Filippi e anche di quella volta in cui rischiò una denuncia per adulterio

Maurizio Costanzo in un'intervista parla della sua vita e non può sottrarsi alle domande sul suo passato, presente anche sul dopo la sua morte. L'occasione è quella della promozione dell'ultimo libro che ha scritto "Smemorabilia/Catalogo sentimentale degli oggetti perduti" edito da Mondadori, in cui parla di tutti quegli oggetti, ma anche delle tradizioni (come il pranzo della domenica), che non ci sono più. Così al Corriere della Sera parla delle cartoline, degli elenchi telefonici e anche della Befana: "Sono abitudini superate da una società che cambia e oggetti messi da parte da una tecnologia sempre più avanzata. Lo chiamerei “Il paradiso della smemoria” che riemerge con l’avanzare dell’età".

"Sono stato sempre diffidente comunque verso la memoria, ho spesso detto che è una cosa sciocca raccontarsi. Che è meglio vivere che raccontarsi. Ecco invece un libro di memoria: come rinnegare sessant’anni di una professione fondata sul racconto altrui" e in merito al vivere parla di Maria De Filippi, per lui "vivere per me è Maria". L'esperienza, data dal vivere, però non è ben assimilata dall'uomo e infatti "a distanza di anni tante storie appaiono incomprensibili: si capisce perché ci si lascia, meno perché ci si era messi insieme. Me ne rendo conto quando, sempre più raramente, ripenso ai miei trascorsi sentimentali".

Il successo professionale, la ricchezza e il rimanere con i piedi per terra

Una vita professionale costellata da grandi soddisfazioni, decenni in tv, interviste a grandi nomi della storia Gheddafi, Donald Trump, Sean Connery, ma una quasi certezza quella di "essere rimasto intatto dentro. Non ho mai valicato il limite del Marchese del Grillo: io so’ io e voi... eccetera. Certo, per gestire il potere occorre una dose di cattiveria (quella di scoprire la verità). Quella ce l’ho e credo si veda nelle interviste. Ma la cattiveria è anche rispetto verso l’intervistato". 

Sulla questione guadagni Costanzo ha un'idea ben precisa: "Non ho mai voluto arricchirmi per il gusto di arricchirmi. Ho maneggiato somme anche ingenti. Ma alla fine il mio rapporto col denaro è minimo. Mi serve per vivere bene. Ma ne ho rispetto. Non lo spreco, non subisco il fascino dell’accumulo, non ho mai investito in speculazioni".

Ha sempre investito molto denaro nel teatro, in particolare nel teatro parioli e per la sua gestione, "una volta - racconta - dovetti vendere casa per ripianare i debiti. Ma riperderei volentieri quel denaro. L’amore infinito per il teatro, lo so, è un vizio costoso". Altro vezzo di Maurizio sono le auto, anche se in realtà non è mai stato un fervente appassionato di grandi cilindrate: "Con i primi guadagni mi comprai una Porsche. Non arrivavo nemmeno ai pedali. La usai pochissimo. Poi una MG e un’altra Porsche. Chissà perché, poi... non sono mai stato un vero appassionato di auto potenti. Ora, per fortuna mia e degli automobilisti romani, non guido più dal 1976".

Ciò che c'era e che non c'è più (e la quasi denuncia per adulterio)

I soldatini di piombo erano i suoi giochi preferiti, poi passò a Monopoli. Dagli elenchi telefonici, in cui numero e via erano scritti e consultabili da tutti senza porsi il problema della privacy, ai microfoni d’acciaio delle radio di un tempo, queste sono "un feticcio a cui sono molto legato. Imponenti, impegnativi ma bellissimi. Costringevano a una maggiore concentrazione. Oggi sono invisibili e vai a ruota libera. Senza quel feticcio che ti frenava, dici un po’ tutto quello che ti capita e si rischia così il disastro". Anche l'adulterio compare nel libro e Maurizio Costanzo racconta un aneddoto molto diverte che gli è capitato in gioventù: "Decenni fa ebbi una storia con una donna sposata. Il marito sporse denuncia, arrivarono i carabinieri. Per fortuna eravamo vestiti. Fecero la famosa prova della mano sotto le lenzuola per vedere se il letto fosse caldo. La prova fallì, niente denuncia. Rimasi a piede libero. Che follia... Oggi l’adulterio di un tempo è l’occasione per un sorriso di smemoria".

E parlando di amore, Costanzo è stato un grande corteggiatore, insistente fino al punto giusto, senza "sfociare nella petulanza, nella barbarie della molestia", e garbato. "Oggi ho l'impressione che la parola 'detta' - tramite social - funzioni meno".

Quando non ci sarà più sarà ricordato dai "figli, i, alcune persone più vicine. Spero semplicemente di essere ricordato come una brava persona che ha fatto un programma durato quarant’anni. Spero che nel 2050 si potranno regalare i cofanetti del Maurizio Costanzo Show come documento, e in mia smemoria. Sempre meglio...". "Meglio di una targa su una via".

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