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Giovedì, 28 Marzo 2024
ricordi indelebili

Michelle Hunziker: “Quella volta mi trattarono come un’indemoniata, scrissero che ero posseduta da Satana”

La showgirl ha confidato uno dei ricordi più dolorosi del suo passato: “Fu la cosa che mi ferì di più, essere trattata come un’indemoniata ai tempi delle streghe medioevali”

Da stasera, lunedì 29 marzo, dietro al bancone di ‘Striscia la notizia’ il pubblico di Canale 5 ritroverà Michelle Hunziker, diventata uno dei personaggi più amati della tv italiana per quella dose di simpatia, ironia e bellezza diventata il suo segno distintivo. Alla vigilia del gradito ritorno accanto al collega e amico Gerry Scotti, la showgirl svizzera si è raccontata in un’intervista al Corriere in cui ha ripercorso una lunga carriera, piena di successi ma anche di episodi spiacevoli.

“Dai 20 ai 30 anni sono stata bersaglio di un gossip molto pesante, molto feroce. Non ero abituata, la vivevo malissimo, mi chiudevo in casa, mi chiedevo se avessero ragione quelli che dicevano che ero una iena ridens”, ha confidato ricordando il momento in cui si è sentita più profondamente ferita: “In prima pagina su un giornale titolarono che ero posseduta da Satana, fu la cosa che mi ferì di più, essere trattata come un’indemoniata ai tempi delle streghe medioevali. Gli hater invece non mi fanno male, è gente che vive la propria frustrazione nel rancore, bisogna ignorali”.

Il riferimento è al periodo in cui Michelle Hunziker venne plagiata da una setta, esperienza descritta nella sua biografia ‘Una Vita Apparentemente Perfetta' che ha ripercorso quell’incubo finalmente superato.

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“La mia immagine pubblica però non è quella privata”

Appare sempre solare e allegra Michelle Hunziker, ma, come tutti, anche lei affronta momenti di tristezza lontano dalla condivisione pubblica. “Essere solari e positivi non significa non essere profondi. Mi arrabbio, mi intristisco, vivo il dolore e la sofferenza, la malinconia e la nostalgia. Sono come tutti. Nessuno è esente dai tormenti interiori. Però affronto la vita a modo mio, sono affetta da amnesie selettive: le cose brutte le cancello, è la chiave che serve a proteggermi e a salvarmi da tutto quello che la vita mi ha offerto di brutto. Sono così: i ricordi belli li salvo tutti, quelli spiacevoli il mio cervello li elimina”, ha raccontato: “La mia immagine pubblica però non è quella privata: semplicemente ritengo necessario non condividere certi umori per non appesantire la gente con zaini di sofferenza di cui non hanno bisogno”.

Quanto al suo aspetto fisico: “Oggi si parla di body positive, di bullismo, di discriminazione fisica. Ma la discriminazione fisica è sia quando sei ritenuto troppo bruttino per certi mestieri, sia quando sei troppo bellino per essere considerato intelligente”, ha spiegato: “Io negli anni 90 corrispondevo al cliché, ho dovuto lottare per far capire che volevo essere altro oltre a una bella forma (…) non volevo essere etichettata come una ragazza sexy e basta. Oggi la televisione ha fatto un grande lavoro, ci sono tante conduttrici di successo, più donne che uomini”.

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