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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Fissato con lo sport e maniaco del lavoro", Leolino racconta il Mike Bongiorno papà

Il figlio più piccolo del conduttore, scomparso nel 2009, svela i più privati retroscena familiari

Della sua carriera sappiamo tutto, sulla vita privata, invece, Mike Bongiorno era riservatissimo. Due matrimoni falliti, mentre il terzo, con Daniela Zuccoli, lo ha accompagnato dal 1972 regalandogli le tre gioie più grandi, i figli Michele, Nicolò e Leonardo, il più piccolo. E' proprio lui, oggi 27enne, a ricordare il padre con orgoglio e un pizzico di nostalgia. 

Scomparso l'8 settembre 2009, Mike Bongiorno stava bene fino a poco prima di morire, e aveva fatto un bellissimo discorso proprio tre giorni prima, al compleanno del suo "Leolino". Com'era Mike a casa? Lo svela Leonardo in un'intervista al Corriere: "Era fissato con lo sport e voleva che lo praticassi ogni giorno. Ricordo che lunedì avevo nuoto, martedì tennis, mercoledì cavallo, giovedì golf, venerdì non mi ricordo e poi sci tutti i weekend. Quello lo facevamo insieme, certe levatacce! In pista voleva essere il primo e mi svegliava sempre alle 6, mi stringeva gli scarponi fino a farmi male e uscivamo". 

Quando si trattava del suo lavoro era ancora più intransigente. "Si era fatto montare una parabola in terrazzo che sembrava la Nasa - racconta ancora Leolino - Sono stato io a far sentire a papà le imitazioni di Fiorello e all'inizio non era molto contento. Poi invece sono diventati amici ed è cominciata l'abitudine di sentirsi in diretta alla radio. Papà prendeva quegli appuntamenti sul serio, ogni giorno fingeva di essere stato sorpreso mentre faceva una cosa diversa: una volta mi mandò a comprare quei barattoli che se li giri fanno il verso della mucca, e raccontava che stava mungendo in montagna; un' altra volta si fece incidere un esercizio da un violinista per far credere che stesse suonando lui".

Il ricordo più dolce, le partite della Juve, di cui era tifosissimo: "Le guardavamo in salotto, io sul divano, lui nella sua poltrona, con i Telegatti dietro di noi che facevano il tifo. Nessuno poteva alzarsi". Il più triste, invece, il rapimento della salma, nel 2011: "Una cosa assurda, senza senso. Dopo, lo abbiamo voluto cremare. Le sue ceneri ora sono disperse sul Cervino e in parte sono nella cappella di famiglia, al lago".

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