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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Noemi racconta la sua metamorfosi: “Nell’altro corpo non mi sentivo più io”

La cantante si racconta a 'Vanity Fair' a una settimana dal Festival di Sanremo che la vedrà tra i big in gara

È una Noemi diversa, nel corpo come nello spirito quella che si racconta a Vanity Fair che a lei dedica la copertina del numero in edicola dal 24 febbraio. Al magazine diretto da Simone Marchetti, Veronica Scopelliti, vero nome della 39enne romana, parla per la prima volta della metamorfosi che l’ha portata a dimagrire molto e a scoprire una voce inedita che il pubblico avrà modo di ascoltare al Festival di​ Sanremo a cui parteciperà con il brano ‘Glicine’.

“Ognuno dev’essere libero di diventare il sogno che ha di sé, senza paura, senza nessun timore”, ha confidato la cantante: “Nell’altro corpo non mi sentivo più io. Così ho difeso il sogno che avevo di me. Ho imparato a non avere paura dell’onestà di chiedermi ‘Chi sono?’. E mi sono avvicinata a quello che credo di volere”. Oltre ​l’intervista esclusiva, Noemi si ​è ​raccontata anche in un monologo scritto a quattro mani con Vanity Fair, per ripercorrere le pressioni, i dubbi, gli attacchi e i giudizi che sempre circondano il corpo delle donne.

Noemi: “Mi guardavo e pensavo: Tu non sei questa”

Una metamorfosi segna questo periodo della vita di Noemi. E ‘Metamorfosi’ è il titolo del suo album che uscirà durante il Festival di Sanremo di cui sarà protagonista con il brano ‘Glicine’.

“Mi sono persa: buio, anestesia emotiva, non provavo più alcuna passione per me stessa. Anche la musica, perfino la musica che sempre mi aveva dato conforto, non sapevo più dove andarla a cercare, come farmi trovare. Più perdevo il controllo della mia vita, più mi sfuggiva anche il mio corpo. Ho toccato il fondo”, ha confidato la cantante nel corso dell’intensa intervista a Vanity Fair. Determinante per dare l’avvio a una rivoluzione interiore e non solo il periodo della pandemia: “Io non sono una che ha mai voluto cambiarsi i connotati. Mi sono sempre accettata con i miei difetti. Ma a un certo punto quello che ero diventata fuori non mi rappresentava più. Mi guardavo e pensavo: ‘Tu non sei questa’. Dovevo fare ordine, e ora che c’è è tutto nuovo, come se avessi ricominciato, come se fossi nel mio giardino inesplorato e ogni filo d’erba è stupore che mi godo”.

Per Noemi la scoperta più intensa ha coinciso con il riconoscersi più sensuale, più femmimile: “Per una che a 13 anni faceva il bagno al mare con la maglietta è tanta roba capire che si può essere accoglienti anche da molto magre, e leggere anche se la bilancia segna un peso alto”, ha raccontato: “Non si dimagrisce perché la società ci vuole magri, ma perché tu lo vuoi. Io l’ho fatto perché in quell’altro corpo non mi sentivo più io. Così ho difeso il sogno che avevo di me. Ho imparato a non avere paura dell’onestà di chiedersi: ‘Chi sono?’ e avvicinarsi a quello che si crede di volere. A volte ci disinneschiamo da soli”.

I commenti al drastico cambiamento di Noemi

“Non sembri tu!”. “Trasformazione incredibile”. “Sei irriconoscibile”. E ancora: “Ti preferivo prima”. “Ma come ti sei ridotta?”: tante e diverse le reazioni al cambiamento fisico di Noemi da parte di chi non si aspettava una tale trasformazione e su cui lei stessa ha operato una sintesi molto significativa, incentrata sulla capacità di sorvolare su tutto.

“Spegnere il brusio intorno, sorvolare le voci: burrosa? “Dimagrisci”. Scheletrica? “Fortificati”. Sposata? “Sbagliata”. Single? “Sfigata”. E invece c’è morbidezza nella magrezza. E potenza nella fragilità. E maternità anche se non sei madre. Conta chiudere gli occhi e ascoltarsi. E non accettare mai che qualcuno ti dica quando, se e come cambiare. Perché, se comunque sei non vai bene, allora vai bene in fondo solo se vai bene a te”.

Il rapporto con il marito Gabriele Greco

Un momento che segna un punto e a capo con il passato quello che Noemi sta attraversando adesso e che la vede serena anche sentimentalmente accanto al marito Gabriele Greco, sposato due anni fa.

«Gabriele mi ha sempre tenuta per mano. Anche nei periodi più spaventosi di un tempo, quando avevo gli attacchi di panico. Anche quando sono diventata così lontana da come mi aveva conosciuta. È stato la mia forza quando mollavo, e mi diceva: “Stasera non ho tanta fame”.  “Circuito in salone?”», ha raccontato l’artista che considera il matrimonio un passo determinante per la vita propria e di coppia. «Metterci la firma è la responsabilità di onorare intenti d’appartenenza che affermano: “Questa è la mia nuova famiglia, e di questa nuova famiglia il progetto lo scriviamo insieme, il sogno che abbiamo è il nostro sogno, il futuro il nostro futuro. Non voglio perderli”», precisa ancora Noemi, sincera anche nell’affrontare il tema della maternità.

«Centrarsi fa anche rispondere “sì” più veri. Ma per “mettere al mondo una vita” – cosa incredibile solo a dirla – bisogna prima sistemarsi dentro la propria. Ora che è così, se ci penso mi dico: “Potrebbe essere molto bello”. E magari il corpo ora risponde. E se invece non risponde, credo nei prodigi della tecnica: non avrei alcun problema a ricorrere alla procreazione assistita».

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