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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Paolo Brosio e il sesso: "Non sono un santo, poi affronto tutto con il mio confessore"

Il giornalista, che dopo la conversione ha tagliato con la vita dissoluta, ammette di avere qualche "ricaduta"

Un cambiamento radicale quello di Paolo Brosio dopo la conversione, avvenuta nel 2008, durante una delle sue tante notti brave trascorse tra sesso, alcol e droga. Una voce gli ha detto che era arrivato il momento di smettere, e lui l'ha fatto. Poi è arrivata la devozione per la Madonna, i pellegrinaggi a Medjugorje, e tutto quello ormai noto a tutti.

Viene da sé, ormai, immaginare il giornalista come un cattolico casto e puro, dedito all'amore verso il prossimo e all'annuncio del Vangelo. Un timorato di Dio insomma. A sgretolare questa immagine, però, è il diretto interessato in un'intervista su Libero: "Non sono un robot, non è che non pratico dal 2008. Sono un peccatore e ogni volta affronto la questione con il mio confessore. Se dovessi andare in Cielo vorrei presentarmi pentito. Non sono un santo. Ci si può anche amare solo spiritualmente, perché strapazzare sempre il povero corpo". 

La carne è debole anche per Paolo Brosio, che per il momento è ancora single. La donna per lui arriverà se deve arrivare, e il giornalista potrebbe anche fare di nuovo il grande passo: "Mi sono sposato una volta in chiesa e la seconda in comune. Non ho figli. Ho chiesto la grazia al Signore e alla Sacra Roya per l'annullamento. Ho vinto in appello, dunque posso risposarmi, sono libero. Se la Madonna vorrà, mi farà trovare la persona giusta".

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