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Martedì, 23 Aprile 2024
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Paola Perego: "Quando andavo in onda imbottita di farmaci"

Le difficoltà nel privato e quelle vissute sul versante professionale. La conduttrice torna a raccontare senza filtri la lotta agli attacchi di panico, cominciata a 16 anni e vinta anche grazie al supporto del marito Lucio Presta

Una battaglia cominciata a 16 anni e che l'ha accompagnata per parte della sua vita da adulta. Paola Perego, 54 anni, torna a raccontare la sua lotta contro gli attacchi di panico, già affrontato nel libro 'Dietro le quinte delle mie paure', edito nel 2020. Lo fa durante un'intervista rilasciata a Io e Te, la trasmissione del pomeriggio di Rai Uno condotta da Pierluigi Diaco - in cui rivela come questo disturbo abbia influenzato la sua vita professionale e il versante privato. 

Dietro la maschera di conduttrice impeccabile, si nascondevano fragilità. Perego lo confida solo oggi. "Se soffri di attacchi di panico e devi andare in onda imbottita di farmaci viene meno l’empatia chiaramente", rivela, rispondendo una volta per tutte alle critiche di quanti ritenevano fosse una presentatrice algida. Un'esperienza che ha sempre tenuto riservata. Paola ribadisce infatti che nessuno dei colleghi dello spettacolo sapeva delle sue condizioni e che solo attraverso le pagine del libro hanno potuto apprendere questa parte del suo vissuto. 

Il supporto del marito Lucio Presta

Ovviamente, gli attacchi avevano ripercussioni anche sul privato. "Non potevo fare la doccia se non c’era qualcuno in casa o dormire senza che ci fosse qualcuno", aggiunge Paola. Che racconta quanto il marito Lucio Presta, sposato nel 2011, le sia stato di supporto. "E' una persona estremamente sensibile", prosegue. 

Ed è proprio a proposito del rapporto con l'agente si spettacolo che Diaco insiste con le sue domande, provado a carpire qualche retroscena inedito a proposito della coppia, solitamente riservata. Paola afferma, come già avvenuto in altre occasioni, che stare accanto a un uomo come Lucio "non è facile". E si lascia andare a qualche confidenza: "Lui è orgoglioso e metodico, mentre io sono il contrario proprio, cambierei sempre…". Da qui un legame che a volte diventa conflittuale. "Ci mandiamo pesantemente a quel paese", per poi fare pace. 

Paola Perego e l'autolesionismo

GIà in passato Perego aveva rivelato quanto i sintomi degli attacchi di panico stravolgessero le sue giornate. Sintomi come sudore, tremore, battito accelerato erano i segnali della paura che "Mi prendeva lo stomaco. Il fisico andava in modalità pericolo (…) non sentivo, non vedevo, ero certa di morire di lì a poco". Fino all'autlesionismo. "Il momento in cui pensai di aver toccato il fondo, ma ahimé non lo avevo nemmeno lontanamente raggiunto, fu quando provai in tutti i modi a rompermi il braccio sbattendolo contro il muro. L'ansia non è un dolore reale e io non ce la facevo più a stare male per qualcosa che non si può vedere, così continuai a battere il braccio sinistro contro il muro del salone, con tutta la forza che avevo, nella speranza di sentire qualcosa di vero che non fosse il panico".

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