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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Piero Angela: "Mio figlio Alberto? Fosse stato per me non sarebbe in Rai"

Il decano della divulgazione scientifica in Rai confida il suo rapporto con l'erede (e con i nipoti). E racconta di quel papà "severo, taciturno, diverso da me" che leggeva Tito Livio e Tacito in latino

Insieme rappresentano la divulgazione scientifica marchiata Rai. Piero Angela, 88 anni, e suo figlio Alberto, 55, sono i volti storici dei programmi culturali del servizio pubblico. Papà ed erede, sono riusciti a fare della propria famiglia una vera colonna della tv senza lasciarsi scalfire dal pregiudizio facile della "raccomandazione". La loro professionalità appassiona. E oggi Piero regala al Corriere della Sera anche uno scorcio domestico del loro rapporto dientro le quinte (e in casa).  

L'amore per la cultura è nel dna degli Angela da tre generazioni. "Se potessi rivedere mio padre gli chiederei se gli piacciono i miei programmi", confida Piero. "Aveva un carattere molto diverso dal mio, era severo, taciturno, non ho mai visto un ricevimento a casa nostra. Leggeva Tito Livio e Tacito in latino. Mi è mancato il dialogo: è morto quando avevo 20 anni e fino a quell’età non sei in grado di apprezzare queste cose. Oggi lo coinvolgerei nei miei programmi e gli chiederei se gli piacciono". 

Con Alberto, Angela Senior ha usato un po' di quella disciplina. "Da qualche anno gli ho chiesto io di chiamarmi Piero, mi piace avere un rapporto di lavoro". Quando era piccolo? "Non l'ho mai aiutato a fare i compiti. Ero sempre fuori". Il momento della nascita, invece, è stato per lui pura "magia": "Io e mia moglie abbiamo registrato la nascita di Alberto, l’avevamo fatto anche per Christine, nel ’58". 

Nessuna spintarella per favorirlo in Rai, dove lui lavorava già da anni, prima al timone di Quark in seconda serata, e poi su SuperQuark in prima serata. "Se fosse stato per me mio figlio oggi non sarebbe alla Rai", precisa. Se fosse venuto a lavorare con me avrebbero aperto il tiro al piccione contro di lui e contro di me". Poi, "Mi venne incontro il vicedirettore di Raiuno, Andrea Melodia, facendomi notare che mio figlio collaborava con varie reti televisive e quindi, da libero professionista, avrebbe potuto lavorare anche con me. Insomma non ci fu alcuna assunzione e Alberto collaborò a SuperQuark solo perché era bravo: ci conveniva usarlo". 

Che nonno è Piero? "Il più grande (nipote, ndr) ha 33 anni, il più piccolo 13. Siamo molto legati, ma di solito i nonni hanno tempo a disposizione, sono pensionati. Io non svolgo quelle funzioni…"

Alla moglie Margherita va la sua gratitudine. "Lei si è occupata di tutto, io non ho fatto niente. Famiglia e lavoro sono entrambi importanti. Ma chi è disoccupato, vive una situazione psicologica molto dura. Quindi è importante avere un lavoro. Se poi si può avere quello che si ama è il massimo".

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