Raz Degan: "Mia madre mi ha partorito nel kibbutz, è lì che ho vissuto"

Chiuso e spigoloso, Raz Degan si è ammorbidito in queste ultime settimane trascorse sull'Isola dei Famosi, al punto di raccontare agli altri naufraghi episodi privatissimi del suo passato. In particolare è con Giulio Base che l'attore si è aperto, rivelando retroscena della sua infanzia e adolescenza trascorse in Israele. 

"Mia madre mi ha partorito nel kibbutz - ha svelato Raz - Non c'era neanche un ospedale, è andata in una baracca. Ai miei tempi il kibbutz era diverso da come è oggi. Il modo più diretto, comodo e facile per spiegare cosa sia, è paragonarlo a un campeggio, dove tutto era di tutti. C'era una grande mensa dove potevi mangiare senza pagare. C'erano le macchine, potevi prendere le chiavi, scrivere il tuo nome e guidare. C'era una scuola dove andavano tutti a studiare. Le persone lavoravano nei campi o in fabbrica".

Nel kibbutz era tutto in comune, e non si usavano soldi: "All'inizio dell'anno ti davano dei punti, in base al numero dei membri della famiglia - ha spiegato - Quando andavo al negozio e prendevo ciò che mi serviva, non davo mai contanti, davo i punti. C'era grande armonia. Ad esempio dicevamo 'Hai il latte?' oppure 'Mi manca il riso'. E poi sono morti con il capitalismo, quando hanno iniziato a dire 'No, io voglio un televisore più grande, io voglio la mia macchina, io voglio un'altra stanza'. Io ho dei ricordi bellissimi, camminavo scalzo, andavo sul fiume a pescare, dormivo con amici sotto le stelle. I ragazzi si divertivano ma sempre dentro quel sistema protetto. Non c'era la polizia. Le nostre cose le sistemavamo sempre internamente".

Ha lasciato il kibbutz quando è stato costretto a fare il militare, per tre anni, e poi ha lasciato anche Israele, trasferendosi a New York, città natale di sua madre. Ora la sua casa è in Italia: "Casa mia è la Puglia, Cisternino e il trullo. Quello è tornare a casa".