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Giovedì, 28 Marzo 2024
un libro aperto

Rocco Casalino: "Mio padre picchiava mamma. La mia omosessualità? L'ho accettata a 33 anni, volevo una vita da etero"

L'ormai ex portavoce di Giuseppe Conte si racconta senza filtri nel suo libro. Un'infanzia difficile vissuta tra la povertà e le violenze in casa, poi la voglia di riscatto che lo ha portato al Grande Fratello e continua oggi ad animare ogni sua scelta

"Ho voluto raccontare la mia vita, la mia realtà, per spiegare molte cose. Farmi conoscere davvero". Così Rocco Casalino spiega sulle pagine di Chi il motivo che lo ha spinto a scrivere il suo libro, 'Il portavoce'. Un'autobiografia in cui si mette a nudo, così come ha fatto nell'intervista concessa al settimanale. Un'infanzia difficile, segnata dalla povertà e dalla violenza, poi la voglia di riscatto che ha contraddistinto ogni sua scelta, anche la partecipazione alla prima edizione del Grande Fratello, seppur da sempre più interessato alla politica che alla televisione. 

L'infanzia difficile di Rocco Casalino

Un padre violento e la paura in casa, questo Rocco Casalino ha vissuto per anni, arrivando ad augurare la morte all'uomo che gli ha dato la vita: "È la punizione che gli ho inflitto per bilanciare il male subito per anni. Mi serviva per perdonarlo. Avevo troppa rabbia dentro per farlo prima". Adesso che il papà non c'è più ricorda tutto con più lucidità: "Il dolore più grande è stato non subire violenze fisiche da mio padre, ma vederlo picchiare mia madre e non poterla difendere in alcun modo. Ogni anno, però, da quando è morto, riesco a gestire meglio quei brutti ricordi". Tra le cose impossibili da dimenticare anche le condizioni di povertà in cui vivevano e che oggi, in qualche modo, Casalino si porta ancora dietro: "Ho sempre sofferto un gran freddo a casa. Mio padre non accendeva il riscaldamento per risparmiare e quindi ora non mi interessano i soldi o avere una casa grande, anzi, ma la casa deve essere molto calda". 

L'esperienza al Grande Fratello

Rocco Casalino è stato tra i concorrenti della prima edizione del Grande Fratello, condotta da Daria Bignardi. Il reality, allora, era davvero un esperimento sociale oltre che un attesissimo programma televisivo. Un'opportunità che si è presentata nonostante lui avesse altri obiettivi: "Ho sempre sognato di fare politica, forse anche il giornalista o il medico - racconta - Ero molto bravo in matematica, ma avrei preferito qualcosa di meno arido. Comunque, ho fatto molta fatica a trovare un lavoro dopo la laurea, ma dovevo lavorare per forza, avevamo venduto tutto, quindi ho preso al volo l'opportunità del Grande Fratello. La tv mi sembrava un'occasione unica per poter guadagnare qualcosa che mi desse la libertà di scegliere e poteva anche diventare un trampolino di lancio per altre opportunità, per emergere. Succedeva al Costanzo Show. Sarebbe accaduto anche con il Gf".

Rocco Casalino: "Ho capito di essere gay a 33 anni, volevo una vita da etero"

Nel passato di Rocco Casalino anche la lotta contro i pregiudizi e quella contro se stesso quando ancora non accettava la sua omosessualità: "In Germania ero spesso additato come immigrato e come gay. Anche se io rifiutavo decisamente la cosa, combattere contro i pregiudizi era faticosissimo. Anzi, ho avuto un sacco di ragazze. Anche quando sono tornato in Italia. C'erano dei dubbi, ma io li respingevo, anzi sognavo di fare come gli altri, di avere la fidanzata e poi avere dei figli". Ha continuato a indossare una maschera, autoconvincendosi fosse quella giusta, finché non ha capito: "Dopo i 30, verso i 33. Insomma, tardi. Volevo una vita da etero, ma a un certo punto sono state proprio le ragazze a farmi capire che dovevo farmene una ragione: mi innamoravo soltanto dei maschi". 

La lettera di Rocco Casalino a Barbara d'Urso: "Io sminuito perché ex gieffino"

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