Sabrina Ferilli svela il regalo "bellissimo" fatto al marito Flavio Cattaneo. Poi le parole sulla maternità
L'attrice romana è legata da più di vent'anni all'imprenditore. E oggi racconta la quotidianità del loro amore, facendo una eccezione alla sua proverbiale riservatezza
Solitamente restia a raccontare questioni che riguardano la propria vita privata, Sabrina Ferilli fa un'eccezione alla regola nell'ultima intervista rilasciata a Vanity Fair, nel corso della quale racconta la propria vita quotidiana vissuta accanto al marito Flavio Cattaneo. Non solo, l'attrice romana rivela anche il regalo "particolare" che ha organizzato per l'imprenditore lo scorso giugno, quando lui ha compiuto sessant'anni (lei li festeggerà l'anno prossimo invece, ndr).
Tanto riservati da non aver rivelato neanche di essersi sposati - fu il settimanale "Oggi" nel 2013 a scovare le pubblicazioni del matrimonio avvenuto tre anni prima a Parigi - Sabrina e Flavio vivono il loro amore al riparo da riflettori da ormai vent'anni. Ma di che cosa è fatto questo amore? Che cosa accomuna una romana come lei a un milanese di ferro come lui? È proprio Sabrina a raccontarlo. "Io sono nata a Roma ma ho vissuto poi a Fiano Romano. Forse proprio arrivare dalla provincia ci ha unito, abbiamo valori e passioni simili". Poi gli riserva parole di grande stima: "Flavio è una persona intelligentissima e di cuore, abbiamo 850 interessi che ci legano, la lettura, la politica, il cinema, insomma le cose importanti che fanno la coppia".
Sabrina Ferilli, passione alle stelle: coccole bollenti con Flavio Cattaneo
Vietato però portare il lavoro a casa: "Mai, per fortuna. Capita di stare per dei periodi da soli, per i nostri rispettivi impegni, ma se siamo a Roma, si torna a casa e parliamo di quello che è successo, che sia di politica interna o estera, ci vediamo un bel film, incontriamo gli amici. Siamo molto uniti, ci siamo incontrati dopo i quarant’anni, ognuno rispetta l’altro", assicura. Entrambi infatti svolgono professioni che dettano trasferte professionali. E oggi, mentre lui è impegnato con le sue attività da manager - Cattaneo è un dirigente d'azienda, dirigente pubblico e imprenditore italiano vice presidente non esecutivo di Italo, il servizio ferroviario, oltre che fondatore di Itabus e membro del consiglio di amministrazione di Assicurazioni Generali -, lei ha appena terminato le riprese del film Un altro ferragosto, il seguito di Ferie d'agosto di Paolo Virzì.
Proprio a giugno, si diceva, Flavio ha compiuto 60 anni: che cosa gli ha regalato? L'aneddoto è tutto da ridere. "Un bellissimo viaggio", esordisce Sabrina. Che continua: "Spero in Africa, un safari, che mi deve pagare lui. È una fortuna avermi vicino, quindi gli ho detto: facciamo un viaggio che stiamo appiccicati dal mattino alla sera per un bel po’ di giorni. Sono un genio, o no?".
Le parole sulla maternità
Poi alcune dichiarazioni in merito alla scelta di non avere figli. Nel 2017 infatti si parlò di una ipotetica gravidanza di Sabrina, che i rumors volevano pronta a diventare mamma a 49 anni, proprio grazie all'amore per Cattaneo. Ma non era vero. Vero è, invece, che Ferilli ha cercato di adottare un bambino, prima nel 2005, e poi anni dopo, prima di sposare Flavio. "Sì, ho provato una prima volta, ma poi mi sono separata (all'epoca era legata all'avvocato Andrea Perone, ndr). E avrei voluto anche dopo, da single, ma questo è un Paese strano, tutti possono fare tutto, ma per fare le cose più normali ci sono mille paletti, adottare è difficilissimo. Non solo devi essere sposato, devi anche attraversare tutta una serie di passaggi burocratici, una selezione psichiatrica, gli assistenti sociali, avere soldi… Tutte cose che non fa chi decide di fare dei figli, che non viene esaminato. Le regole vanno rispettate, ma devono essere fatte per il bene, se sono fatte per il male, in questo caso dei bambini, non va bene".
Sabrina Ferilli "privata": dal marito alla decisione di non avere figli
E conclude: "C’è un periodo, per una donna, in Italia, in cui pensi che il matrimonio, i figli, siano un’idea di completezza. Io crescendo ho pensato che non fosse del tutto la mia strada, e così è rimasto. Anche perché poi non era più il tempo di farlo. Ma non ne ho fatto mai mistero, non mi ha mai procurato dolore, non sono una che pensa a “quello che poteva essere”, la vita va come deve andare. Ho investito molto sul mio lavoro e il riscontro c’è stato, sono sana, ho degli amici che mi porto dietro da una vita e che sono famiglia, una cortina di affetto e affidabilità".