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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Addio a petrolio e gas, la Banca Mondiale chiude i rubinetti degli investimenti

Leader mondiali riuniti a Parigi nel vertice che può dare slancio all'azione per il clima, in particolare per quel riguarda la finanza climatica, sia gli investimenti nell'economia senza combustibili fossili che gli aiuti ai Paesi più vulnerabili

PARIGI - A due anni dalla firma dell'accordo di Parigi i leader mondiali sono riuniti per stanziare maggiori risorse e favorire così il passaggio all'energia verde.

Abbandono dei combustibili fossili, pressioni sulle aziende per "rendere verde" la loro attività, stipula di nuovi accordi: il vertice "One Planet Summit" sul clima, che si è aperto a Parigi, è un'opportunità per gettare le maschere e vedere i veri impegni di Stati e aziende per combattere il riscaldamento globale.

La Banca Mondiale smetterà di finanziare a partire dal 2019 qualsiasi progetto di esplorazione e sfruttamento di petrolio e gas per "allinearsi con gli obiettivi dell'accordo di Parigi" sul clima. Lo ha annunciato la stessa organizzazione internazionale in occasione del summit sul clima in corso a Parigi.

Nel 2016, il finanziamento nel settore petrolifero e del gas ha rappresentato quasi 1,6 miliardi di dollari, meno del 5% del totale dei fondi concessi nello stesso anno. Inoltre, dal 2018, l'istituzione pubblicherà annualmente le emissioni di gas serra dei progetti che finanzia nei settori più inquinanti, come quello energetico. 

Macron, sul clima stiamo perdendo la battaglia

ll presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un appello per una "mobilitazione molto più forte" sulla questione del clima.

"Serve uno "choc" nei "metodi produttivi" per contenere l'aumento delle temperature sotto la soglia dei due gradi centigradi. Sul clima stiamo perdendo la battaglia. 

Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un appello al suo omologo statunitense Donald Trump a ricordare la sua "responsabilità di fronte alla Storia" in relazione alla decisione di ritirare gli Stati uniti dall'Accordo di Patrigi sul clima, respingendo l'ipotesi di un nuovo accordo, lanciata da Trump.

one planet summit paris

Duecentotrentasette aziende hanno deciso di accogliere le raccomandazioni di un gruppo di lavoro del G20 per la considerazione del rischio climatico nelle loro attività; tra queste 20 delle maggiori banche del mondo e l'80% dei gestori patrimoniali, come HSBC o l'assicuratore AXA. Tuttii si impegnano a pubblicare "non solo la loro strategia per gestire i rischi (climatici) ma anche a cogliere le opportunità" offerte dalla lotta contro il riscaldamento globale.

Un gruppo di oltre 200 grandi investitori, tra cui HSBC e il più grande fondo pensionistico pubblico degli Stati Uniti (CalPERS), ha deciso di mettere sotto pressione 100 società tra le più inquinanti come gas serra, affinché migliorino la loro governance in merito ai cambiamenti climatici, riducano le loro emissioni e migliorino la pubblicazione delle loro informazioni finanziarie sul clima.

L'elenco delle 100 aziende oggetto di questa iniziativa, denominato "ClimateAction 100+", comprende i principali gruppi petroliferi e del gas (BP, Chevron, Carbone India, ecc.), i soggetti del settore dei trasporti (Airbus, Ford, Volkswagen, ecc.) e gruppi minerari e siderurgici (ArcelorMittal, BHP Billiton, Glencore, ecc.). In termini concreti, per cinque anni questi 225 investitori, che rappresentano 26.300 miliardi di dollari di attivi di gestione, monitoreranno da vicino queste aziende. Se faranno progressi sufficienti, potranno essere rimossi dalla lista.

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