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Martedì, 23 Aprile 2024
energia

Nel mondo 11 isole vanno verso un futuro 100% rinnovabile, nessuna è italiana

A fare da apripista la spagnola El Hierro. Legambiente: "Promuovere i cambiamenti necessari per invertire lo scenario energetico italiano attuale"

Undici isole nel mondo hanno scelto di essere 100% ‎rinnovabili: a fare da apripista El Hierro (Spagna), seguita da Samso (Danimarca), Eigg (Scozia), Bonaire (Paesi Bassi), Bornholm (Danimarca), Pellworm (Germania), Tokelau (Nuova Zelanda), Aruba (Paesi Bassi), Muck (Scozia), White (Inghilterra) e Gigha (Scozia). Nella lista non ci sono ancora le isole italiane che rimangono schiave del petrolio. Il fatto che altrove sul Pianeta si sia riusciti ad attuare la conversione dimostra comunque che puntare sulle energie pulite per rispondere a tutti i fabbisogni energetici è possibile. A puntare l'attenzione su questo riaccendendo i riflettori sull'argomento è Legambiente che attraverso il progetto Isole Smart energy, lanciato già un anno fa promuove a Favignana (Trapani), Giglio (Grosseto) e Lampedusa (Agrigento), i cambiamenti necessari per invertire lo scenario energetico attuale puntando sul contributo di sole, vento, mare. "Risorse che certo non mancano alle nostre isole che soffrono invece - sottolinea Legambiente - di una gestione obsoleta delle politiche energetiche, tutta da rivedere. Non basteranno miglioramenti nell'efficienza degli impianti a gasolio, come ha previsto il Governo Renzi". 

Il costo dell'energia nelle isole italiane ammonta ad oggi a 70 milioni di Euro. Malgrado le potenzialità delle rinnovabili siano enormi, la transizione da noi è bloccata. L'obiettivo dell'associazione ambientalista è abbattere le barriere che impediscono nelle isole italiane la prospettiva di innovazione energetica. 

Il caso di successo di El Hierro. Spetta all’isola spagnola il record mondiale come prima isola ad aver raggiunto l’autosufficienza energetica. Di natura vulcanica, di 268,71 km² di superficie appartenente all’arcipelago delle Canarie e con un’altitudine massima di 1.501 m, già riconosciuta nel 2000 dall’UNESCO ‘Riserva della biosfera’, ha registrato in passato una grande mobilitazione cittadina per difendere il territorio contro la possibilità di intraprendere attività di ricerca di idrocarburi al largo delle coste delle Isole Canarie. Da giugno 2014 i 10.162 abitanti residenti usufruiscono, per la produzione di energia elettrica, di un sistema di impianti idroelettrici, composti da due bacini d’acqua con un dislivello di 682 m ed una capacità di 700 mila m3 di acqua ed una stazione di pompaggio da 6 MW , e da impianti eolici con 5 turbine per totali 11,5 MW, integrati assieme. Sono 18.700 le tonnellate di C02 evitate in atmosfera per un risparmio di oltre 1,8 milioni di euro di petrolio annui. Per realizzare tale sistema la Società Gorona del Viento S.A, partecipata per il 60% dalla municipalità dell’isola, 30% da Endesa ed il 10% dal governo delle Canarie, ha necessitato di 5 anni di lavoro ed un investimento di 65mln di euro.

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