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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Istat: nel 2013 spesi 42 mld per consumi energia, 1.635 a famiglia

Secondo il report "I consumi energetici delle famiglie", la spesa è più elevata al Nord e più contenuta nel Mezzogiorno, con un differenziale che supera i 400 euro

L'Istat ha presentato ieri i risultati dell'Indagine sui consumi energetici delle famiglie, realizzata nel 2013, in collaborazione con l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile e il Ministero dello Sviluppo Economico. Questi i dati emersi.

Nel 2013, le famiglie italiane hanno complessivamente speso per consumi energetici oltre 42 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia pari a 1.635 euro. La spesa è più elevata al Nord e più contenuta al Sud, con un differenziale che supera i 400 euro (30% in più delle spese sostenute nel Mezzogiorno). La spesa media annua cresce in ragione sia del numero dei componenti sia della loro età. Una famiglia monocomponente giovane, ad esempio, spende in media circa 650 euro in meno rispetto a una coppia con 3 o più figli.

Gli impianti di riscaldamento dell'abitazione restano accesi tutti i giorni durante la stagione invernale per l'87% delle famiglie, con sensibili differenze territoriali (98% a Bolzano e 62% in Sicilia). L'impianto di riscaldamento viene utilizzato, in media, per circa 8 ore al giorno, più nel pomeriggio (quasi 4 ore e mezzo) che non nelle fasce mattutine (2 ore e mezzo circa) o notturne (circa un'ora). Le famiglie residenti al Nord accendono in media due ore in più rispetto a quelle del Centro e tre ore e mezzo in più rispetto a quelle del Mezzogiorno.

A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico rappresentano già quasi i tre quarti delle lampadine utilizzate.

Le famiglie dichiarano di aver effettuato investimenti sul fronte del risparmio energetico negli ultimi 5 anni: oltre la metà per ridurre le spese per l'energia elettrica, il 21% per le spese di riscaldamento dell'abitazione, il 15% per il riscaldamento dell'acqua e, infine, il 10% per il condizionamento.

Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all'anno) mentre solo il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie) e in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due). La metà delle famiglie che utilizzano legna ricorre (parzialmente o totalmente) all' autoapprovvigionamento. La quercia è il tipo di legname più utilizzato.

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