L'energia nasce dall'urina, è pulita e low cost
La scoperta arriva dall'università di Bath, in Gran Bretagna, con il contributo della scienziata napoletana Mirella Di Lorenzo. Ecco come avviene la trasformazione
Per risolvere la sempre crescente domanda globale di energia, è necessaria una fonte sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Questa è la premessa che ha portato i ricercatori dell’Università di Bath, in Gran Bretagna, ad una scoperta importante e quanto meno curiosa: l'elettricità può arrivare dalla pipì. L'urina infatti si può trasformare grazie ad una cella a combustibile microbico.
Ecco come avviene la trasformazione. Queste particolari celle creano energia usando dei batteri che si nutrono di rifiuti. Ad andare ghiotti, in questo caso, dei rifiuti organici della pipì sono batteri dal nome eloquente, come Shewanella putrefaciens o Aeromonas Hydrophila. In pratica, l'urina passa attraverso la cella a combustibile microbico dove si trovano i batteri che nutrendosi creano per reazione l'energia. Da qui, l'elettricità generata dai batteri può poi essere immagazzinata in delle batterie oppure può essere utilizzata per alimentare direttamente i dispositivi elettrici.
La cella è grande solo 6,4 centimetri quadrati e spessa pochi millimetri. Costa solo 2 sterline, 2 euro e 50. Allungando gli elettrodi, da 4 a 8 millimetri, gli scienziati sono riusciti a raddoppiarne la potenza, fino a 2 watt per metro cubo, quanto serve a un cellulare. Impilando tre celle, la potenza complessiva si decuplica. Un modo conveniente, rinnovabile e carbon-neutral di produrre energia per l'alimentazione di dispositivi elettronici. Queste celle a combustibile sono dunque efficienti, relativamente economiche e producono quasi zero rifiuti rispetto ad altri metodi di produzione di energia elettrica. Una rivoluzione insomma che potrebbe portare l'energia dove scarseggia come nei Paesi poveri del mondo.