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Giovedì, 28 Marzo 2024
energia

Riscaldamenti, come essere in regola e risparmiare sulla bolletta

Da domani anche nelle città della zona climatica C si potranno accendere i termosifoni. Ecco le linee guide di Enea

Dal 15 novembre sarà possibile riaccendere i riscaldamenti anche nei comuni italiani classificati nella zona climatica C. Poi dal primo dicembre toccherà alla zona A e B, quelle notoriamente più calde d'Italia. L’Enea ha messo a punto una guida con 5 semplici regole per rispettare le nuove norme sui limiti di temperatura, la sicurezza e il libretto di caldaia e allo stesso tempo evitare il caro-bollette, senza rinunciare ad una buona temperatura domestica.

La regola n.1: attenzione al termometro. La temperatura dei termosifoni che non deve superare i 20 gradi nelle case e i 18 negli immobili industriali e artigianali (sono tuttavia previsti due gradi di tolleranza).

La regola n.2. attenzione alle fasce orarie entro cui è consentito accendere i termosifoni. Dieci ore totali giornaliere, dalle 5 del mattino alle 23 di notte, con la possibilità di suddividerle su due turni.

La regola n.3: il nuovo libretto di impianto. In vigore dallo scorso  15 ottobre, si tratta di una sorta di “carta di identità”  dell’impianto che lo segue in tutta la sua vita, dalla messa in funzione alla sua eventuale rottamazione finale, riportando tutti i controlli e le sostituzioni di componenti effettuate. Il nuovo documento sostituisce i modelli precedenti ma deve necessariamente avere in allegato anche il vecchio (o i vecchi) libretti. E' composto da più schede assemblabili, a seconda della tipologia d’impianto, servirà anche agli enti locali per aggiornare il “catasto” degli impianti sul territorio, sia quelli condominiali sia quelli presso le singole abitazioni. Non c’è una scadenza per richiedere il nuovo libretto, che potrà essere rilasciato in occasione della prima manutenzione programmata.

La regola n.4: gli interventi di manutenzione e controllo. Devono obbligatoriamente essere svolti da manutentori abilitati, con scadenze indicate per scritto dall’installatore nel caso di nuovi impianti, mentre per quelli già esistenti dal manutentore stesso. E’ indispensabile che sia un tecnico specializzato a stabilire frequenza dei controlli ed esigenze di manutenzione, sulla base delle condizioni dell’impianto e della documentazione tecnica del costruttore dell’apparecchio. ‘’L’obbligo di provvedere a una corretta manutenzione, nel rispetto delle modalità di legge è in capo al responsabile dell'impianto, ovvero l'occupante dell'abitazione a qualunque titolo: proprietario o l’affittuario – sottolinea Mauro Marani dell’Unità Efficienza Energetica dell’ENEA -  Nei condomini con riscaldamento centralizzato, la responsabilità è dell'amministratore che può delegarla  ad un “terzo responsabile”, tipicamente un’azienda specializzata’’.   

La regola n.5: inviare il Rapporto di efficienza energetica dell’impianto agli enti locali preposti per le verifiche del rispetto dell'efficienza energetica. Infatti, a seconda della tipologia di impianto cambia la periodicità dell’invio del Rapporto di efficienza energetica all’ente locale di riferimento. In particolare, per gli impianti di riscaldamento invernale con potenza compresa tra 10 e 100 kw, tra cui rientrano tutti quelli domestici e quelli dei piccoli condomini, il Rapporto di efficienza energetica dovrà essere inviato all'ente locale di riferimento ogni 2 anni se si tratta di impianti termici alimentati a combustibile solido o liquido; ogni 4 anni se si tratta di impianti a gas metano o Gpl. Se la potenza della caldaia è maggiore di 100 kw i tempi si dimezzano.

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