Rigenerazione urbana, ancora non ci siamo: il Paese è fermo
E' quanto emerso dalla 22esima edizione della ricerca Ecosistema Urbano, realizzata da Legambiente in collaborazione con l’Istituto di ricerca Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore. Verbania si conferma la città più vivibile
L'Italia si conferma un Paese gattopardiano anche in tema di sostenibilità. Le città non cambiano abbastanza, risultando statiche; ne consegue che non c'è rigenerazione urbana per migliorare la qualità di vita dei singoli e delle comunità. Questo è il quadro del Paese che emerge dalla ventiduesima edizione di ‘Ecosistema Urbano’, la ricerca di Legambiente, realizzata in collaborazione con l’Istituto di ricerca Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani.
Il quadro complessivo attuale. Si registra un lieve miglioramento nei campi della raccolta differenziata, delle energie rinnovabili e dello smog ma non abbastanza è stato ancora fatto per diminuire il traffico e per rigenerare le periferie e rilanciare il patrimonio edilizio.
Chi sta meglio e chi sta peggio. Dei 104 capoluoghi indagati è il Nord Italia a guadagnare le prime quattro posizioni. Al primo posto della classifica troviamo ancora una volta Verbania, il capoluogo piemontese che totalizza quasi l’83% dei punti assegnabili, sui 100 relativi a un’ipotetica città ideale, collezionando buone performance negli indicatori più significativi del rapporto, a cominciare dai tre relativi all’inquinamento atmosferico. Seguono Trento (76,39%), Belluno (73,89%) e Bolzano (73,21%). La classifica prosegue con due città del centro, Macerata (71,32%) e Oristano(70,20%) al quinto e sesto posto, mentre la prima città del meridione che si incontra nella classifica è Cosenza (64,71%), all’undicesimo posto, seguita però dall’Aquila (61,03%) e da Teramo (60,13%), rispettivamente al ventiduesimo e al ventisettesimo. Al contrario, le ultime cinque posizioni sono occupate tutte città del Sud: la calabrese Vibo Valentia (23,46%) e le siciliane Catania (24,79%), Palermo (23,30%), Agrigento (17,85%) e ultima Messina (16,82%).
Nel complesso, i protagonisti delle performance migliori sono ancora una volta i piccoli capoluoghi, al di sotto degli 80mila abitanti: tra i primi 10 soltanto una grande città, Venezia (67,42%), all’ottavo posto, e per ritrovare una città metropolitana bisogna scendere fino alla posizione 43, dove si classifica Firenze (55,65%).