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Venerdì, 29 Marzo 2024
RIFIUTI

Legambiente premia i #ComuniRicicloni, grazie alle Marche migliora il Centro-Sud

L'iniziativa di Legambiente dal 1994 premia le comunità locali, le amministrazioni pubbliche e i cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta e gestione dei rifiuti

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Anche quest'anno Legambiente premia i Comuni Ricicloni ovvero quelli che risultano avere una percentuale di raccolta differenziata uguale o superiore al 65%. sono 1.328 i campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16 per cento dei comuni d’Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto, pari al 13,7 per cento della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l’industria del riciclo e quindi la Green Economy (150 mila i posti di lavoro). La graduatoria è stilata considerando anche l'indice di buona gestione, che tiene conto di parametri quali la produzione di rifiuti pro-capite, la tipologia di raccolta, la presenza di piattaforma ecologica e molti altri ancora.

Ecco la top ten 2014:

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Le regioni riciclone. Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono le regioni con la più alta concentrazione di Comuni Ricicloni. Ma la novità dell'anno è la crescita dei ricicloni nel centro sud che passano dal 15 al 20 per cento del totale nazionale. Crescono in particolare i comuni virtuosi nelle Marche (+15 per cento in un anno): qui, semplicemente, è stata applicata in maniera intelligente la legge nazionale, prevedendo un tributo di 20 €/tonnellata per i rifiuti urbani che finiscono in discarica, importo che viene modulato in base alle performance di raccolta differenziata raggiunte dai Comuni. Premi e penalità che i comuni sono invitati (applicando tariffe differenziate in funzione dei rifiuti prodotti da ciascuna famiglia) a trasferire ai cittadini, riducendo drasticamente le tariffe da pagare ai più virtuosi.

I capoluoghi di provincia premiati sono: Treviso, Salerno, Andria, Pordenone, Novara, Trento e Belluno. Treviso, in particolare, ha vinto per aver introdotto dal primo di luglio la tariffazione puntuale sui rifiuti: un sistema che permette di pagare per quello che si produce.

Le città grandi rimangono indietro. Tranne Milano che ha superato la soglia del 50 per cento (prima metà del 2014), prima in Italia e seconda in Europa tra le città sopra il milione di abitanti (la prima è Vienna). Gli ottimi risultati grazie a una buona e continua informazione (anche multilingue), porta a porta con bidoni condominiali, l'estensione a tre quarti della città della raccolta selettiva del rifiuto umido da cucina (da giugno appena esteso a tutta la città). Per questa ragione il capoluogo lombardo conquista una menzione speciale: non è “riciclona”, perchè non supera ancora il 65 per cento previsto dalla legge, ma è sulla buona strada. Un monito per Torino, che ha da tempo superato il 50 per cento, ma solo nella metà della città dove esiste la raccolta porta a porta, ma soprattutto per Roma non sa ancora scegliere tra raccolta porta/porta spinta e sistemi pasticciati fondati ancora sul cassonetto che impediscono l'indipendenza dall'ennesima discarica.

I Comuni rifiuti free ovvero l'eccellenza nell'eccellenza sono riusciti a ridurre del 90 per cento circa la quantità di rifiuti da smaltire. Sono circa 300 quelli che nel corso del 2013 hanno prodotto meno di 75 chilogrammi a testa di rifiuto secco indifferenziato, mentre la produzione media pro capite nazionale si aggira sui 550 chili annui. E non si tratta di piccoli comuni: il toscano Empoli con i suoi 48 mila abitanti è seguito dai trevisani Castelfranco, Montebelluna, Vittorio Veneto, tutti attorno ai 30 mila abitanti. Le ricette sono diverse, ma con alcune caratteristiche comuni: la raccolta “porta a porta”, la modalità di tariffazione del servizio (due terzi applicano la tariffa puntuale), la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e con politiche di prezzo che premiano il cittadino virtuoso con una riduzione della tassa sui rifiuti se separa bene i materiali, incentivando la pratica del compostaggio domestico, promuovendo il consumo dell’acqua del sindaco riducendo le bottiglie di plastica, bandendo l'usa e getta.

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