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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Conferenza sul clima, l'ultima chiamata per salvare il pianeta

A Parigi si cerca una soluzione per limitare il surriscaldamento globale di due gradi: "Siamo l'ultima generazione a poter fare qualcosa per clima"

La nostra è probabilmente l'ultima generazione che può ancora invertire la tendenza e salvare il pianeta. Sono state le parole pronunciate dal presidente Usa Barak Obama alla conferenza mondiale sul clima a Parigi. Un vertice fuori misura per una sfida colossale: più di 150 capi di Stato e di governo con l'obiettivo di siglare un accordo storico che limiti il riscaldamento climatico per evitare una catastrofe ambientale irreversibile.

L'accordo che la comunità internazionale è chiamata a definire punta a limitare il riscaldamento globale di due gradi rispetto ai livelli dell'era pre-industriale. La comunità scientifica è ormai unanime sul fatto che oltre questo limite la Terra andrebbe incontro a un caos climatico dai risvolti catastrofici. In vista della conferenza 183 Paesi su 195 hanno presentato degli impegni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Questi impegni, che già di per sé rappresentano un significativo passo in avanti, porterebbero comunque a un riscaldamento prossimo ai tre gradi, quindi insufficienti. Il summit punta quindi a delineare per i prossimi decenni dei meccanismi di revisione al rialzo dell'accordo. I lavori della COP21 si chiuderanno l'11 dicembre.

Il successo della Conferenza Onu sul clima 'non è ancora dato' ma 'è a nostra portata'. Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius che presiede la COP21. 'Abbiamo il dovere di riuscire', ha detto ancora, 'poiché la sfida è fin troppo importante e la minaccia climatica troppo grave perché noi possiamo accontentarci di un accordo al ribasso', ha dichiarato il ministro nel suo discorso per l'apertura della Conferenza, alla quale assistono oltre 150 capi di stato e di governo. La Conferenza sul clima costituisce una 'speranza immensa che non abbiamo il diritto di deludere' poiché in questi giorni le discussioni vedono 'in gioco il futuro della vita sulla terra'. Lo ha detto il presidente francese Francois Hollande nel suo discorso di apertura della Conferenza sul Clima delle Nazioni unite che si protrarrà fino all'11 dicembre a Parigi. 'Mai la posta in gioco di una conferenza internazionale è stata così alta, perché questa riguarda il futuro del pianeta, il futuro della vita, e proprio qui a Parigi dove nemmeno due settimane fa un gruppo di fanatici ha seminato la morte nelle strade'.

Scontri a Parigi durante il vertice sul clima | Foto Infophoto

L'accordo che dovrà raggiungere la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite dovrà essere 'duraturo e dinamico' e dovrà inoltre 'essere intriso di solidarietà ed essere credibile'. Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. 'Siamo l'ultima generazione a poter fare qualcosa per il clima. La crescente minaccia del cambiamento climatico - ha detto Obama - può definire i contorni di questo secolo molto più di qualsiasi altro problema. Questo può essere il punto di svolta. Quattordici dei quindici anni più caldi sono stati registrati dal 2000 e il 2015 potrebbe diventare il più caldo. Nessun Paese è immune. Io ho visto con i miei occhi gli effetti del cambiamento climatico in Alaska. Noi siamo la prima generazione a subire l'impatto del cambiamento climatico e l'ultima a poter fare qualcosa'. 'Sono venuto qui come leader della più grande economia e del secondo Paese più inquinante al mondo' ha detto Obama. 'Dobbiamo tener conto delle differenze tra i Paesi. Impegniamoci per aiutare i Paesi a saltare la fase inquinante dello sviluppo'.

'Conosciamo la verità: molte nazioni hanno contribuito poco al cambiamento climatico ma saranno le prime a subirne gli effetti distruttivi. Per alcune, è una minaccia alla loro esistenza' ha aggiunto. 'Più di 180 Paesi, che rappresentano quasi il 95% delle emissioni globali, hanno fissato i loro obiettivi sul clima. Noi abbiamo investito nelle energie pulite, abbiamo limitato l'inquinamento delle nostre centrali elettriche; i progressi fatti ci hanno permesso di ridurre l'inquinamento da carbonio al livello più basso degli ultimi 20 anni, ma non è solo una tendenza americana'. Non solo serve un accordo alla conferenza di Parigi sul clima, ma 'serve un accordo il più vincolante possibile'. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, spiegando che 'altrimenti rischia di essere un impegno scritto sulla sabbia'.

La comunità internazionale si è accordata nel 2009 per limitare a due gradi centigradi l'aumento della temperatura globale per prevenire conseguenze devastanti per il pianeta Terra. Ma per molti Paesi, anche solo questo riscaldamento è già troppo alto. Per questa ragione, a novembre scorso da Manila i 43 Stati membri dell'Onu più vulnerabili ai cambiamenti climatici hanno invitato la conferenza sul clima delle Nazioni Unite a concordare una soglia di +1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. L'Unione europea è stata la prima, nel 2007, a fissare i suoi obiettivi di emissione di gas a effetto serra con l'orizzonte di +2 gradi, a seguito di un rapporto di scienziati dell'Ipcc. Oltre questo limite, la scienza teme conseguenze irreversibili: eventi estremi, cicloni, siccità, alluvioni, crollo delle produzioni agricole, estinzione delle specie, innalzamento del livello del mare (con +2 il mare si alzerà di 40 cm dal 2100, ma a +4-5 di 80 cm). L'idea di fondo è che fino a due gradi di aumento il mondo sarà in grado di adattarsi.

Grande assente in occasione della foto di famiglia per l'avvio della Conferenza Onu sul clima è stato il presidente russo Vladimir Putin, arrivato a Parigi quando già la cerimonia d'apertura era avvenuta. L'agenzia Interfax ha scritto che Putin è arrivato all'incirca alle 12:45 ora locale. Il presidente russo, quindi, non ha preso parte alla foto di rito in cui sono stati ritratti i capi di stato e di governo presenti a Parigi. Putin, scrive ancora Interfax, appena giunto alla COP21 si è unito alla sessione di lavoro della plenaria.
 

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