rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
LO STUDIO

E' allarme rifiuti: discariche piene entro due anni, la soluzione è differenziare

Lo dice il Was annual report che scatta una fotografia sull'industria della spazzatura. Per evitare l'emergenza rispettare le direttive europee

Le discariche tra due anni saranno piene. Se non vogliamo dover affrontare un'emergenza rifiuti nazionale, è giunto il momento di pensare seriamente alle alternative. A dirlo è il primo studio annuale sui rifiuti (Was annual report) che fotografa la filiera produzione-consumo del waste management e del riciclo con un approccio integrato che unisce la prospettiva aziendale e industriale a una visione di sistema. I risultati dicono che in Italia la raccolta differenziata è ferma al 38% e che i piani delle Regioni in tema di spazzatura puntano ancora troppo sullo sversamento in discarica. Negli ultimi anni la gestione è migliorata: la raccolta differenziata è cresciuta (+4,6% nel triennio) con incrementi anche nelle quantità di materia avviate a recupero (riciclo +1,3%, compostaggio +1,9%) e di energia (+1,3%) ma questo non è abbastanza per stare tranquilli.

Waste2-2

report-2

Le soluzioni al problema, imminente se non si interviene, sono già scritte nelle direttive europee in materia di rifiuti che prevedono l'obiettivo del riciclaggio al 50% entro il 2020 e al 70% entro il 2030 con conseguenze positive, oltre che per l'ambiente, anche sul lavoro.

Waste_eu-2

La gestione dei rifiuti costituisce una componente essenziale non solo delle politiche ambientali ma anche di quelle economiche ed industriali in tutti i Paesi avanzati. In Italia il settore attraversa una fase di cambiamento e presenta varie criticità così come casi di eccellenza. L’assetto normativo è complesso, in evoluzione verso le nuove direttive europee e il sistema delle infrastrutture per il trattamento e lo smaltimento talvolta inadeguato. In questo scenario è necessario chiedersi come dovranno configurarsi le politiche di waste management italiane per allinearsi ai best case europei, quali possano essere le prospettive di sviluppo e le strategie delle imprese attive nei servizi ambientali e nel riciclo in Italia. Lo scopo del report, realizzato da un gruppo di aziende che si occupano di rifiuti di cui fa parte anche Althesys, è fornire una visione unitaria e proporre strategie d’impresa e politiche di sistema che integrino i diversi aspetti: ambientali, sociali, industriali, economici, normativi e tecnologici. E’, infatti, fondamentale per lo sviluppo del settore e per definire le migliori policy per il Paese superare approcci parziali e frammentati. 

Al momento ci sono disparità enormi tra una Regione e l'altra con Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli, Marche e Sardegna che fanno molto bene (la raccolta differenziata ha superato il 50%) e il Sud che invece ha ancora tanto da imparare: Sicilia (10,7% di riciclo), Calabria (14,5%), Basilicata (19,5%) e Puglia (21,3%). Cambiare verso o accelerare verso il riciclo, conclude lo studio, avrebbe ripercussioni economiche enormi: 15 miliardi di euro la cifra stimata.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

E' allarme rifiuti: discariche piene entro due anni, la soluzione è differenziare

Today è in caricamento