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Sabato, 20 Aprile 2024
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Dalla doggy bag al km zero, così gli italiani tagliano gli sprechi alimentari

Da un'indagine della Coldiretti/Ixe' presentata ad Expo al Convegno "Spreco alimentare: dalle parole ai fatti - Le ipotesi di legge per l'Italia e tutti i numeri dello spreco" è emerso, inoltre, che ogni persona in media ha buttato ben 76 kg di cibo durante l'anno

Dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza, ma anche la richiesta della doggy bag al ristorante e la spesa a chilometri zero che, tagliando le intermediazioni, consente di acquistare prodotti più freschi che durano di più.

Sono queste le strategie messe in atto da sei italiani su dieci che hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari, secondo una indagine Coldiretti/Ixe' presentata al Convegno "Spreco alimentare: dalle parole ai fatti - Le ipotesi di legge per l'Italia e tutti i numeri dello spreco" al quale ha partecipato il segretario dei giovani della Coldiretti Carmelo Troccoli.

La situazione resta comunque preoccupante con ogni italiano che in media ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l'anno e - sottolinea la Coldiretti - occorre trovare soluzioni dentro e fuori le mura domestiche. Lo sviluppo della filiera corta con gli acquisti diretti nelle fattorie o nei mercati di Campagna Amica secondo la filosofia del km zero aiuta a contenere gli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio.

Ma è importante intervenire anche sull'educazione alimentare con una maggiore attenzione alla lettura sull'etichetta della data di scadenza, ma anche con la valorizzazione dei piatti del giorno dopo che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano a non far sparire tradizioni culinarie del passato.

La tendenza a ridurre gli sprechi cresce anche fuori dalle mura domestiche con un italiano su tre (33 per cento) che, quando esce dal ristorante, non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta "doggy bag" anche se tra questi, solo il 10 per cento lo fa regolarmente, mentre il 23 per cento solo qualche volta.

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