rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
life

Clima, dalla strategia 20 20 20 agli obiettivi per il 2030: l’Europa oltre Kyoto

Dall’accordo di Kyoto al pacchetto clima-energia. Ecco cosa l’Ue sta facendo per la riduzione della C02 nell’atmosfera

L'industria e i comportamenti dell'uomo hanno generato numerosi cambiamenti globali. Hanno prodotto l'inquinamento: lo scambio di carbonio tra gli oceani e l'atmosfera non è più in equilibrio con tutto quello che ne consegue. E' dal 1990 che i Paesi con una forte vocazione industriale hanno preso coscienza del problema ed hanno iniziato a cercare delle soluzioni

Il Protocollo di Kyoto. Quando la terza Conferenza delle Parti, lo strumento operativo della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, si riunì a Kyoto nel 1997 generò il famoso Protocollo di Kyoto che si poneva un obiettivo molto chiaro: ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera, principali responsabili dei cambiamenti climatici e del surriscaldamento del pianeta. Il protocollo sanciva, per i paesi aderenti l'obbligo, di operare una riduzione delle emissioni di gas serra dell’ 8% rispetto alle emissioni registrate nel 1990 (considerato l’anno zero, il riferimento da cui partire) nel periodo 2008-2013.

Sebbene gli obiettivi del protocollo possano considerarsi raggiunti, le emissioni globali non sono affatto diminuite, principalmente per due motivi: il mancato impegno degli Stati uniti, che di fatto non hanno mai ratificato l’accordo e la straordinaria crescita industriale di paesi come India e Cina che hanno ratificato il protocollo che non prevedeva per loro impegni in termini di riduzione delle emissioni, dal momento che questi paesi al momento della stipula del Protocollo non erano annoverati tra quelli principalmente responsabili delle emissioni globali. Insomma, Kyoto non è bastato, le Nazioni Unite stanno studiando un nuovo programma, ma nel frattempo con l'accordo di Doha (2012) l'estensione del protocollo è stata prolungata fino al 2020 anziché alla fine del 2012 . Nel frattempo l’Unione Europea sta andando avanti sulla strada della riduzione di emissioni, per questo, in attesa di nuovi accordi su scala globale, con la direttiva 29 del 2009 si è impegnata con un ulteriore piano di riduzione valido dal gennaio 2013 fino al 2020. 

20 è il numero ricorrente: entro il 2020 gli obiettivi sono infatti: ridurre le emissioni di gas serra del 20 % portare al 20 % la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili portare al 20 % il risparmio energetico.

Concretamente cosa significa?
Revisione del Sistema EU-ETS (European Union Emission Trading Scheme) cioè il sistema che prevede lo scambio delle quote delle emissioni di gas serra, con un’estensione dello scambio di quote di emissione in modo tale da ridurre le emissioni stesse. 
Sostanzialmente chi emette gas nell’atmosfera ha una quota emissioni da rispettare. Qualora la produzione eccedesse tale quota due sono le strade percorribili: limitare i consumi oppure acquistare sul mercato le quote risparmiate da altri operatori

Promozione del sistema “Effort sharing extra EU-ETS”, un sistema pensato per i settori che non rientrano nel sistema di scambio delle quote (ad esempio edilizia, agricoltura, trasporti marini e terrestri) per cui al singolo stato viene assegnato un obiettivo generale di riduzione di emissioni (per l’Italia l’obiettivo è il 13%). Stoccaggio del carbonio: viene promosso il meccanismo della cattura e stoccaggio geologico del carbonio (Carbon Capture and Storage – CCS). La CO2 viene stoccata in serbatoi geologici. 

Energie rinnovabili: per raggiungere l’obiettivo del 20% di energia rinnovabile sul totale di quella consumata (usi elettrici, termici e per il trasporto) sono stati definiti degli obiettivi nazionali vincolanti. Per l’Italia l’obiettivo è del 17%, il 10% per il settore dei trasporti, e a proposito di trasporti vengono stabiliti nuovi limiti di emissione di CO2 per le auto: entro il 2020 il livello medio delle emissioni per il nuovo parco macchine dovrà essere di 95 gr. CO2/km.

Ma l’UE non si ferma: è recente la proposta di un pacchetto clima energia per il 2030. Tra gli obiettivi un taglio vincolante del 40% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e un consumo di almeno il 27% di rinnovabili. Basterà? Ce lo dirà il pianeta.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Clima, dalla strategia 20 20 20 agli obiettivi per il 2030: l’Europa oltre Kyoto

Today è in caricamento