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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Fatturazione elettronica obbligatoria per la PA: ecco a che punto siamo

Dal 31 marzo scorso per tutte le amministrazioni pubbliche è scattato l'obbligo di ricevere e pagare esclusivamente fatture elettroniche firmate digitalmente

Lo scorso 31 marzo è scattato per tutte le Pubbliche amministrazioni l'obbligo di ricevere e pagare esclusivamente fatture elettroniche. A quasi due mesi di distanza da quella data l'Agenzia delle Entrate fa il punto e l'esito è abbastanza positivo: su 4 milioni e 692.072 file fattura inoltrati, 2.768.698 hanno già avuto un esito, il 18,28%, pari a oltre 500 mila, sono state rifiutate e 2.262.553 sono state accettate.

"Le percentuali di errore  - spiega il responsabile dell'ufficio fatturazione elettronica PA, Gerardo De Caro, intervenuto al convegno i Forum PA “La fatturazione elettronica verso la PA: un nuovo passo verso la digitalizzazione" - si sono sensibilmente abbassate: dal 6 al 30 giugno, erano al 39% e dal 1 aprile al 20 maggio sono scese al 12,4%".

La top five della fatturazione elettronica. Tra le pubbliche amministrazioni centrali è il ministero dell'Istruzione, guidato da Stefania Giannini, a detenere il primato del maggior numero di fatture analizzate con oltre un milione in quasi un anno, dal 6 giugno 2014 al 6 maggio 2015. Nel dettaglio delle 1.011.807 di fatture arrivate, 926.977 (91,6%) sono state accettate e 84.830 pari all'8,4% sono state rifiutate. In questa ipotetica classifica figura al secondo posto per efficienza, il ministero della Giustizia anche se il numero delle fatture esitate è di gran lunga inferiore, 375.539, delle quali il 26,5% sono state rifiutate. A seguire il ministero degli Interni con 264.793 fatture, delle quali il 14,4% rifiutate e al quarto posto il ministero della Difesa con 119.581 fatture e il 31,8% rifiutate. Al quinto posto l'Inps che ha analizzato, nello stesso periodo, 67.592 fatture delle quali il 22,3% rifiutate. 

Si può quindi dire che la fattura elettronica avanza nel Paese. L'Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano stima che una volta a pieno regime, saranno circa 50 milioni le fatture scambiate tra la Pubblica amministrazione e i suoi circa 100mila fornitori abituali a cui aggiungono 1,8 milioni di fornitori occasionali, per un valore complessivo dell'acquistato pari a 135 miliardi di euro ogni anno. I risparmi a quel punto sarebbero di un miliardo di euro, circa 17 euro per ogni fattura ricevuta. 

“Il passaggio alla fatturazione elettronica obbligatoria verso le PA costituisce una rivoluzione soprattutto dal punto di vista culturale – afferma Paolo Catti, responsabile della ricerca dell'Osservatorio fatturazione elettronica e dematerializzazione -. Digitalizzare non significa solo dematerializzare la carta, ma creare un nuovo modo di lavorare grazie alle tecnologie digitali. Per questa ragione ora è opportuno non fermarsi alla sola fatturazione, ma estendersi all’intero processo logistico-commerciale e amministrativo-finanziario che va dalla creazione dell’ordine alla chiusura del ciclo dei pagamenti e delle riconciliazioni”.

Secondo il direttore del Forum Pa, Gianni Dominici, la fatturazione elettronica rappresenta "una killer application che scardinando cattive abitudini e vecchi comportamenti". "Una situazione analoga - ha spiegato - come quando c'è stato lo swtch off della tv nel passaggio dall'analogico al digitale. E' un cambiamento irreversibile".

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