Continua a crescere la preoccupazione per lo scioglimento dei ghiacciai nell'Artico. Dopo una settimana appena dalla pubblicazione del rapporto di Greenpeace che lancia l'ennesimo allarme sul tema del riscaldamento globale che interessa in particolare l'Artico ma ha ripercussioni sull'intero pianeta, un autorevole e nutrito gruppo di scienziati di tutto il mondo, ha rivolto un appello al presidente Barack Obama affinché impedisca un'ulteriore espansione delle esplorazioni di petrolio e gas nelle acque artiche di competenza degli Stati Uniti.

"Non dovrebbe essere consentito nel prossimo futuro alcuna esplorazione alla ricerca di petrolio o di gas nei Chukchi e Beaufort nel prossimo futuro, incluso nel prossimo piano di programmazione quinquennale", scrivono gli scienziati nella lettera, firmata da 400 specialisti di Artico, di acque marine e di clima, tra i quali anche un ex membro dell'amministrazione Obama. La lettera esorta, inoltre, l'amministrazione Usa a tenere conto delle rivendicazioni dei gruppi nativi dell'Alaska prima di qualsiasi ulteriore programma di sfruttamento nell'Artico. 

"Posso testimoniare di aver visto alcuni cambiamenti senza precedenti in atto nell'Artico", ha detto Jane Lubchenco, responsabile della Noaa (National oceanic and atmospheric administration) durante il primo mandato di Obama. "La conservazione di importanti aree marine è un passo essenziale per garantire la resilienza della regione", ha concluso l'esperto.

La scorsa settimana - ricorda il Washington Post  - faceva più caldo a Nuuk, capitale della Groenlandia, che a New York. La società meteorologica danese ha registrato un nuovo record, il secondo da aprile, con 75 gradi Farenheit, circa 24 gradi Celsius, con un inizio anticipato della stagione di scioglimento del ghiaccio.