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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Grandi eventi a impatto zero: arriva il vademecum e la firma è italiana

Venerdì in Cascina Triulza, all'Expo, un workshop internazionale per presentare ZEN, il progetto che vede coinvolte dodici grandi organizzazioni europee e l'Umbria come capofila

I grandi eventi, oltre a coinvolgere migliaia di persone e ad avere effetti positivi sul turismo e quindi sull'economia locale, consumano ingenti risorse e producono tonnellate di C02. Non sempre però. E' sempre più lunga la lista di eventi a impatto zero. Solo per fare un esempio Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, già nel lontano 2011, grazie alla collaborazione con Enel, neutralizzò le emissioni di Co2 prodotte dai concerti del suo tour piantando 12mila nuovi alberi nel villaggio di Mankim, un’area del Camerun sottoposta a pesanti danni ambientali per via del taglio illegale di legname. I nomi degli artisti attenti all'ambiente sono tanti. 

Per chi volesse seguire le orme di questi artisti ma non sapesse come fare è in arrivo un vademecum. Dodici grandi organizzazioni europee, riunite nel progetto ZEN, hanno infatti deciso di dar vita ad un vero e proprio catalogo di esperienze e procedure con l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale degli eventi stessi, e certificarne la sostenibilità. 

Ma non solo, come spiega Chiara Dall'Aglio di Sviluppoumbria, capofila del progetto, che domani verrà presentato in Cascina Triulza, all'Expo, insieme alla Regione Umbria: "L'evento può in realtà essere un vero e proprio laboratorio di innovazione sociale, e avere un impatto non tanto nel momento in cui si svolge, ma anche come lascito per il territorio perché può essere educativo per le comunità locali e per i turisti e insegnare atteggiamenti di consapevolezza nei confronti della sostenibilità che possono essere replicati più facilmente anche dopo che l'evento si è concluso".

"L'11 settembre ci incontreremo come Umbria insieme ad altre realtà italiane che fanno capo a Città Slow e alle attività che sono state svolte in Gran Bretagna al festival di Hay, e che verranno svolte in Brasile con le Olimpiadi di Rio, per ragionare insieme su come si possano mettere a sistema queste esperienze per realizzare un metodologia comune per la riduzione dell'impatto dei grandi eventi e renderli sempre più sostenibili".

L'impegno di Regione Umbria e Sviluppoumbria si inserisce in una strategia di politica territoriale ben definita. "Gli eventi che si svolgono in Umbria sono molto attrattivi e qualificanti, fanno parte dell'identità territoriale della regione, ma hanno un impatto, oltre che positivo in termini economici, anche negativo per quanto riguarda gli elementi di tipo ambientale. L'intento della Regione supportato da Sviluppo Umbria è proprio quello di trovare delle soluzioni che possano rendere più sostenibili gli eventi mantenendo quei profili di impatto positivo come l'incremento economico, una maggiore coesione sociale, e una maggior consapevolezza della propria identità".

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