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Giovedì, 28 Marzo 2024
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L'emigrazione diventerà 'climatica', Oim: "200 milioni di 'rifugiati' entro il 2050"

Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni, il fenomeno è già una realtà dal 2008 quando 20 milioni di persone si sono spostate a causa di eventi atmosferici estremi

L'ondata migratoria in corso verso l'Europa non si fermerà. Lo ha detto, in un'intervista esclusiva alla Abc il generale Martin Dempsey del Pentagono aggiungendo che durerà almeno 20 anni. Sempre dagli Stati Uniti, e in particolare dal Segretario di Stato, John Kerry, in visita in Alaska solo qualche giorno fa arrivava un altro allarme riguardante il fenomeno dell'immigrazione: presto i cambiamenti climatici provocheranno ondate di rifugiati incontrollabili. "Oggi la migrazione è una sfida all'Europa per via dell'estremismo. Aspettate e vedrete cosa succederà quando ci sarà carenza di acqua, mancanza di cibo o una tribù che lotta contro un'altra per la pura sopravvivenza", dichiarava Kerry di fronte a 450 delegati da 20 nazioni, inclusi sette ministri degli Esteri".

Si tratta di una graduale e inarrestabile emigrazione dovuta al progressivo deteriorarsi delle condizioni ambientali, come la desertificazione o l'aumento del livello degli oceani, che vede a rischio una gran parte delle popolazioni delle isole oceaniche. Dichiarazioni anticipate mesi fa anche dall'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) secondo cui l'emigrazione climatica è già una realtà da diversi anni: il numero di eventi meteorologici estremi e disastri naturali è triplicato negli ultimi tre decenni, con effetti devastanti nelle comunità più vulnerabili come quelle che risiedono nei Paesi in via di sviluppo: per un confronto, nel 2008 conflitti e violenze hanno provocato 4,6 milioni di sfollati contro i 20 milioni causati dagli eventi meteorologici estremi.

OGGI 43 MILIONI DI PROFUGHI E SFOLLATI. Attualmente, in base alle cifre dell'Alto Commissariato dell'Onu per i rifugiati, il numero delle persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni a causa dei conflitti e persecuzioni supera i 43 milioni, il livello più alto dalla metà degli anni Novanta; circa 15 milioni sono profughi veri e propri, ovvero costretti ad abbandonare il proprio territorio, mentre altri 27 milioni sono sfollati; l'80% è originario dei Paesi in via di sviluppo.

STIME 2050. Non ci sono stime precise sui migranti climatici. I numeri variano da un minimo di 25 milioni a un massimo di un miliardo. La cifra più accreditata è 200 milioni che uguaglia le stime sul numero attuale di migranti nel mondo. Migranti che bisognerà gestire anche se lo status di rifugiato climatico non è ancora previsto dalla legislazione internazionale.
 

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