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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lotta allo spreco alimentare, il testo della legge al voto alla Camera

In Francia donare il cibo invenduto è un obbligo. Adesso anche l'Italia potrebbe rendere più semplice le donazioni evitando di buttare tonnellate di cibo. Il ministro Martina: "Rappresenta una delle eredità dirette di Expo Milano 2015"

Lo spreco alimentare costa caro agli italiani: ogni anno sono circa 12 i miliardi di euro bruciati. Per contrastare questo fenomeno, che alcuni Paesi come la Francia hanno già regolamentato, l'Italia sta provando a semplificare le norme sulle donazioni. La proposta di legge dei deputati Pd Maria Chiara Gadda e Massimo Fiorio ha concluso l'iter in Commissione e approda oggi alla Camera.

"Puntiamo a far crescere la consapevolezza nei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, a semplificare le donazioni per le aziende e per la prima volta anche per l'agricoltura si disegna un ruolo da protagonista, attraverso le donazioni dirette agli indigenti", spiega il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina.

"L'Italia  - continua il Ministro - rappresenta già una buona pratica a livello internazionale: ogni anno recuperiamo 550mila tonnellate di eccedenza in tutta la filiera. Nel 2016 vogliamo arrivare a 1 milione". 

GLI OBIETTIVI DELLA PROPOSTA DI LEGGE. Il tema della sostenibilità è centrale così come la volontà di ridurre gli impatti negativi sull’ambiente tagliando la quantità di rifiuti prodotti grazie ad attività di prevenzione ed estensione del ciclo di vita dei prodotti da un lato, e favorendo il recupero e la donazione delle eccedenze - in particolare alimentari - dall'altro. Il testo, a partire dalle buone pratiche già diffuse sul territorio nazionale, raccoglie l'esigenza, emersa in questi anni, di offrire strumenti nuovi per monitorare gli sprechi, facilitare la cessione delle eccedenze, promuovere processi produttivi innovativi a minore impatto ambientale, semplificare le procedure burocratiche ed incentivare economicamente la cessione dell’invenduto. Come? Spiegano i firmatari della proposta di legge: "dal lato dell’offerta: creando il know how necessario per permettere ai soggetti coinvolti il recupero e la distribuzione gratuita dei beni ai sensi della normativa vigente; dal lato della domanda: ampliando le categorie merceologiche e la platea dei soggetti che possono distribuire senza fini di lucro, creando meccanismi premiali per le imprese ed i comuni che incentivano forme di economia circolare".

LA LEGGE IN SINTESI:

1) aumenta l’offerta dei beni in donazione ampliando la platea dei soggetti che accanto alle Onlus possono, a fini di beneficenza, effettuare la distribuzione gratuita degli alimenti; amplia le categorie merceologiche che è possibile donare (alimentari, prodotti per l’igiene o la pulizia della casa o della persona, abbigliamento, libri e materiale scolastico, giocattoli e farmaci); introduce la cessione dei prodotti invenduti consentendo alla Grande distribuzione organizzata di cedere a titolo gratuito gli scarti ancora idonei all’alimentazione umana o animale; rende omogenee delle misure igienico sanitarie omogenee che oggi hanno un apllicazione diversa a livello territoriale.

2) semplifica le donazioni stabilendo, per esempio, che la comunicazione agli uffici dell’amministrazione finanziaria o ai Comandi della Guardia di finanza non deve più essere scritta ma può avvenire per via telematica oppure elimando l'obbligo di annotazione mensile sui registri Iva di natura, qualità e quantità dei beni ceduti gratuitamente.

3) incentiva le donazioni prevedendo una riduzione della tariffa sui rifiuti proporzionale alle quantità di prodotti che il produttore dimostra di aver ceduto ai soggetti autorizzati per soli fini benefici o per il sostegno vitale di animali a titolo gratuito. Si prevede, inoltre, un credito di imposta per le imprese di produzione nel settore alimentare che effettuano investimenti ambientali e ad alto contenuto innovativo e si dotano di sistemi di produzione tecnologicamente più avanzati, in grado di garantire migliori prestazioni in termini di impatto ambientale. Si istituisce un Fondo nazionale per la ricerca scientifica nel campo delle perdite e degli sprechi di risorse naturali, con una dotazione finanziaria di 10 milioni per l’anno 2016, che finanzierà i progetti territoriali degli enti locali di recupero e del riuso delle eccedenze e le campagna informative istituzionali per sensibilizzare i cittadini sull’uso consapevole delle risorse e per la sostenibilità ambientale;

Il piano SprecoZero. La legge fa parte di un piano più ampio e secondo Martina "rappresenta una delle eredità dirette di Expo Milano 2015" e "contribuirà a raggiungere l'obiettivo Famezero al 2030 sancito dalla Carta di Milano e dai nuovi Obiettivi del millennio dell'Onu". 

IL PROGETTO FAMILY BAG. Per contrastare gli sprechi, il ministero dell'Ambiente ha lanciato anche il progetto Family Bag: le famiglie che vorranno portare a casa gli avanzi di cibo consumato al ristorante riceveranno un contenitore dall'estetica curata realizzato nei diversi materiali di imballaggio, dall'acciaio all'alluminio, dalla carta al legno e alla plastica. La fase pilota del progetto coinvolge 100 ristoratori in provincia di Padova. Più avanti il progetto sarà gradualmente esteso ad altri territori e regioni italiane.
 

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