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Giovedì, 28 Marzo 2024
CAMBIAMENTI CLIMATICI

Oms: "Cambiamenti climatici faranno 250mila vittime l'anno"

Alla Cop21 l'Oms lancia l'allarme sulle conseguenze che il clima avrà sulla salute della popolazione mondiale: "Ridurre le emissioni è ridurre l'incidenza di malattie e la mortalità dovuta all'inquinamento"

Dai cambiamenti climatici dipende la salute del piante e quella della sua popolazione. Così alla Cop21 interviene anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) partendo subito da chi subisce sulla propria pelle le conseguenze del surriscaldamento globale: bambini, donne, anziani. Perché "la salute è un elemento centrale e imprescindibile del dibattito in corso: ridurre le emissioni significa ridurre l'incidenza di malattie e la mortalità dovuta all'inquinamento". 

Secondo le stime dell'Oms tra il 2030 e il 2050 l'impatto dei cambiamenti climatici sulla popolazione provocherà nel mondo fino a 250mila morti in più ogni anno: nel lungo periodo i rischi indiretti per la salute delle persone saranno superiori alle dirette conseguenze di disastri naturali come alluvioni, inondazioni o incendi. Il deterioramento delle condizioni igieniche, il limitato accesso all'acqua potabile e l'interruzione dell'accesso ai servizi sanitari, la diminuzione della produzione di cibo nelle regioni più povere, aumenteranno la diffusione di malnutrizione, diarrea, malaria e altre malattie prevenibili.

Quello lanciato da Parigi dall'Oms è un vero e proprio allarme, che avrà impatti anche a livello economico: i soli costi sanitari diretti arriveranno tra 15 anni a 4 miliardi di dollari l'anno. Quindi la protezione della salute deve essere una priorità nell'impegno globale contro i cambiamenti climatici: "Ridurre le emissioni significa ridurre l'incidenza di malattie e la mortalità dovuta all'inquinamento, con molti benefici anche sulla crescita economica. Ci auspichiamo che i negoziati garantiranno un ruolo centrale dela salute all'interno dell'accordo così come nelle azioni che ogni Paese è chiamato a mettere in atto" spiega Flavia Bustreo vice direttore generale, Salute della Famiglia, delle Donne e dei Bambini dell'Oms.

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Fonte IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change

AUMENTO DELLE MALATTIE - Le vittime dei cambiamenti climatici aumenteranno perché il clima ha un'influenza importante sulla salute: si stimano 38mila morti in più dovute ai colpi di calore tra gli anziani, 48mila alla diarrea, 60mila alla malaria - che approfitterà dell'accresciuto habitat naturale per le zanzare portatrici dei patogeni - 95mila alla malnutrizione infantile. 

L'aumento delle temperature, oltre alle morti causate dalle ondate di calore, alza il livello di ozono e altri inquinanti nell'aria, con effetti sulle malattie respiratorie (a partire dall'asma) e cardiovascolari. Inoltre, l'aumentata variabilità delle piogge avrà effetti sull'accesso all'acqua potabile. Senza acqua aumenta il rischio di malattie diarroiche, che già ora uccidono 760mila bambini ogni anno sotto i 5 anni. La siccità, inoltre, porta a una diminuzione della produzione di cibo, con conseguente malnutrizione.

LE VITTIME DELL'INQUINAMENTO - Ogni anno l'inquinamento dell'aria provoca 7 milioni di morti prevenibili. Si stima che interventi concreti atti a ridurre le emissioni di inquinanti atmosferici di breve durata (come raggiungere standard più alti in termini di efficienza e di emissioni dei veicoli) salverebbe approssimativamente 2,4 milioni di vite all'anno e ridurrebbe il surriscaldamento globale di circa 0.5°C entro il 2050.

COLLASSO DEI SISTEMI ALIMENTARI - C'è poi il fattore che riguarda l'alimentazione: i cambiamenti climatici hanno conseguenze sui sistemi alimentari, che potrebbero arrivare al collasso. L'accentuarsi dei conflitti dovuti alla scarsità di risorse e ai flussi migratori comporterebbe un esacerbamento dei livelli di povertà. Insomma se non si ridurranno le emissioni e non si farà qualcosa di davvero concreto per fermare l'aumento delle temperature, cresceranno le disuguaglianze delle condizioni di salute, tra diverse popolazioni che all'interno delle stesse. A farne maggiormente le spese saranno le fasce di popolazione più povere e più indifese, come i bambini, le donne e gli anziani.

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Fonte: Agenzia Europea dell'Ambiente

"La salute - continua Flavia Bustreo - è un elemento centrale e imprescindibile del dibattito sul cambiamento climatico. Abbiamo già dati che dimostrano che centinaia di migliaia di morti ogni anno sono legate soprattutto alla malaria, alla malnutrizione, alla polmonite e colpiscono soprattutto i bambini più vulnerabili, al di sotto dei 5 anni, le donne e gli anziani. Per questo è fondamentale che nell'accordo che tutti i paesi del mondo prenderanno sul cambiamento climatico ci sia un riferimento chiaro e specifico alla salute e a quello che è necessario fare per rispondere a queste emergenze".

Prima di tutto ci vuole una strategia globale che deve tradursi in misure specifiche per il miglioramento delle condizioni sociali e ambientali relative alla salute, in particolare l'accesso all'acqua e ai sistemi sanitari: "Mitigare i cambiamenti climatici - conclude Flavia Bustreo - può portare grandi e immediati benefici per la salute e per l'economia. Le politiche per la riduzione delle emissioni possono essere ampliate, con benefici a breve termine per la popolazioni ad ogni stato di sviluppo. I risultati più importanti riguardano certamente la riduzione della mortalità dovuta all'inquinamento sia ambientale, la più grande causa globale di mortalità".

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