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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rifiuti, la differenziata cresce ancora: raggiunto l'obiettivo del 45,2%

Secondo il rapporto Ispra, l'obiettivo Ue da raggiungere entro il 2020 (il 50%) è quindi più vicino. Si riduce il divario fra le tre macroaree del Paese: fa bene il Centro Italia

Pur con 6 anni di ritardo, l’Italia ha raggiunto nel 2014 l’obiettivo del 45,2% di raccolta differenziata (13,4  milioni di tonnellate), segnando un  aumento del 3% rispetto al  2013. Si avvicina quindi l'obiettivo Ue, che prevede di raggiungere quota 50% entro il 2020. Dallo studio, realizzato dall'Ispra, emerge anche che lo smaltimento in discarica interessa ancora il 31% dei rifiuti urbani prodotti e che il costo medio annuo pro capite di gestione del servizio risulta di 165,09 euro/abitante per anno. Il costo complessivo nazionale ammonta invece a 10 miliardi di euro.

Le medie dei costi sono differenti da regione a regione. A livello di macroarea geografica risultano di 148,28 euro al Nord, 208,94 euro al Centro e 165,21 euro al Sud. Soffermandosi sui costi, si potrebbe pensare che la gestione dei rifiuti sia più efficiente nel Mezzogiorno che al Nord, dato che i servizi si pagano di più ma così non è. 

La raccolta differenziata provincia per provincia. È confermato  il  primato  del  Nord,  ma  i  dati  mostrano  una riduzione  del  divario  fra  le  tre macroaree del Paese: infatti, rispetto ai dati del 2013, la crescita maggiore si rileva per le regioni del Centro Italia con un aumento percentuale, tra il 2013 e il 2014, pari all’11,7% (+283 mila tonnellate); al Sud la crescita è del 7,5% (+203 mila tonnellate) mentre al Nord del 5,6% (+412 mila tonnellate). Ben 14 province, nel 2014, presentano livelli di raccolta al di sopra del target del 65%. 11 sono localizzate nel Nord Italia (5 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Emilia Romagna) 1 nel Centro (Marche) e 2 nel Sud (Campania e Sardegna). I livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano per la provincia di Treviso, che nel 2014 supera l’80% (81,9%), e per quella di Pordenone, con il 76,8%. Al di sopra del 70% si collocano anche Mantova (la cui percentuale passa dal 69,7% del 2013 al 76,5% del 2014), Belluno (72,8%) e Trento (71,3%). I più bassi livelli di raccolta differenziata, inferiori al 10%, si osservano, invece, per le province siciliane di Enna (6,1%), Palermo, Siracusa (entrambe al 7,8%) e Messina (8,4%). 

Le Regioni più virtuose secondo i dati Anci-Conai

Per sapere quanti rifiuti produce il proprio comune o se li differenzia, basta visitare il Catasto dei rifiuti.

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