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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Gestione rifiuti: a Roma arrivano gli eco-distretti, i cittadini non gradiscono

Si tratta di impianti dove il vetro, la carta, la plastica, l'organico e altri materiali dovrebbero riprendere vita diventando prodotti. Previsto anche un biodigestore, una struttura che brucia i 'gas' prodotti dall'umido

Raccolta differenziata record nella Capitale: superata quota 43% sia a gennaio che a febbraio, secondo i dati diffusi dall'Ama. Ama che, da sola, non riesce a gestire tutti i rifiuti di Roma (basta fare una passeggiata per la città per averne conferma). Soprattutto in alcune zone ci sarebbe poco personale e il lavoro andrebbe quindi riorganizzato. Per questo, si pensa ad aprire anche ai privati. A loro la giunta capitolina, guidata dal sindaco Marino, vorrebbe in parte affidare la gestione degli eco-distretti, impianti dove il vetro, la carta, la plastica, l'organico e altri materiali dovrebbero riprendere vita diventando prodotti. 

L'obiettivo principale, spiega l'assessore all'ambiente Estella Marino in un'intervista a RomaToday: "E' quello di rendere Roma autonoma in merito al riuso e riciclo dell'immondizia. Puntare sul recupero per far sì che il rifiuto diventi una risorsa". "In questo momento  - continua l'assessore - Ama non possiede infrastrutture ed è costretta a servirsi di soggetti terzi e privati per trattare carta, plastica, metalli e umido". "Abbiamo coinvolto più di 1 milione e 800 mila utenti e nei prossimi mesi partiremo con il nuovo modello di raccolta a 5 frazioni nei 5 municipi rimanenti. Senza impianti della filiera del riciclo e per la valorizzazione, tutto questo resterebbe più un costo che una risorsa. Per questo stiamo lavorando agli eco-distretti", conclude Estella Marino.

L'intervista completa all'assessore

Uno degli eco-distretti dovrebbe sorgere a Rocca Cencia, dove l'Ama ha già un impianto di trattamento meccanico e biologico ovvero un'area dove la spazzatura indifferenziata viene portata per essere poi separata. Il quartiere però non ci sta: domani i cittadini scenderanno in piazza per dire no al biodigestore, l'impianto che brucia i 'gas' prodotti dall'umido che lì dovrebbe avere luogo. Il via ai lavori, salvo impresti, è previsto per la fine del 2015. 

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