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Martedì, 23 Aprile 2024
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Riciclo pneumatici fuori uso: 247 mila le tonnellate prelevate e riusate nel 2013

Hanno dato vita a manti stradali, campi di calcio artificiali e pavimentazioni sportive e portato un risparmio sull'importazione di materie prime stimato intorno ai 110 milioni di euro. I dati sono emersi dal rapporto di sostenibilità Ecopneus, giunto alla terza edizione. Presente anche Degani: "Insistere sul recupero"

Emissioni per 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti evitate grazie all'utilizzo di gomma riciclata al posto di gomma vergine, 3,2 miliardi kiloWattora di energia risparmiata; 1,3 milioni di m3 acqua non consumata nel ciclo produttivo della la produzione di gomma vergine, dell'acciaio e degli altri componenti del pneumatico. E ancora: 247 mila tonnellate di pneumatici fuori uso prelevati presso oltre 33mila gommisti su tutto il territorio nazionale e rimpiegate per un valore economico complessivo di 73,9 milioni di euro raccolto attraverso i contributi ambientali, peraltro ridotti in media del 23% in tre anni, consentendo anche un risparmio sull'importazione di materie prime stimato in 110 milioni di euro.

Sono questi i numeri sorprendi emersi dal Report Sostenibilità 2013 che Ecopneus ha presentato ieri a Roma insieme a Edo Ronchi della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Massimo Beccarello di Confindustria, Giuseppe Marinello, presidente Commissione Ambiente al Senato, Ermete Realacci presidente Commissione Ambiente alla Camera e Barbara Degani, sottosegretario di Stato del ministero dell'Ambiente.

Chi è Ecopneus scpa. E' la società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU), creata dai principali produttori di pneumatici operanti in Italia in base all’art. 228 del Decreto Legislativo 152/2006. La mission di Ecopneus si traduce nell’obiettivo pratico di gestire larga parte delle oltre 380.000 tonnellate di pneumatici che ogni anno arrivano a fine vita in Italia.

Nasce nel 2009 da sei soci fondatori Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Marangoni, Michelin e Pirelli oggi comprende numerose altre aziende di produzione e importazione di pneumatici che hanno scelto di trasferire ad Ecopneus gli obblighi di gestione dei PFU sotto la loro responsabilità.

"Il modello Ecopneus- afferma Edo Ronchi, Presidente della Fondazione- è un esempio virtuoso di come si possa creare occupazione e valore aggiunto per il Paese puntando sul riciclo di materia e il recupero di energia da prodotti giunti a fine vita. Applicando l'approccio della Fondazione per la prima volta è stato possibile fornire una misura degli impatti ambientali, sociali ed economici connessi alle attivita' di raccolta, trasporto e trattamento dei PFU, nonche' del contributo della filiera alla transizione verso una Green economy in Italia".

In Italia "le barriere culturali e burocratiche- commenta Giovanni Corbetta, direttore generale Ecopneus- rallentano l'utilizzo della gomma da PFU, viceversa diffusissimo in tutta Europa e in tanti altri Paesi, per le due applicazioni principali, che sono i manti stradali e i campi di calcio artificiali e le pavimentazioni sportive. Un cambio di passo in questa direzione ci consentirebbe lo sviluppo di quella recycling society che è un pilastro della politica Ue sull'ambiente".

Il sottosegretario all'Ambiente Barbara Degani. "Nei prossimi giorni vogliamo lanciare un grande progetto nazionale per l'educazione ambientale: un progetto che vada oltre le campagne di comunicazione, oltre i programmi di sensibilizzazione, ma che si radichi strutturalmente nel nostro sistema scolastico formativo.... è necessario insegnare ai nostri figli fin da piccoli il rispetto per l'ambiente, solo così riusciremo a garantire loro un futuro migliore. Oggi il sistema dei rifiuti vede l'Italia divisa in due, al nord è ormai una opportunità economica e in molte parti continua ad essere un'emergenza. La green economy un giorno sarà la nostra economy, quella di una società il più possibile decarbonizzata, di una società pulita e smart che sappia risparmiare e riciclare per crescere nel rispetto dell'ambiente. L'obiettivo finale è tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, per fare questo dobbiamo insistere sempre più sull'effettiva attuazione dell'economia del recupero. La giungla delle regole non ci aiuta, come in tutte le giungle vige la legge del più forte e del più furbo. Questo non va bene dobbiamo semplificare per dare spazio alla legge dei più bravi e degli onesti. Il processo di razionalizzazione e semplificazione resta ineludibile e stiamo andando avanti con forza per l'approvazione del disegno di legge sui reati ambientali".

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