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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Rifiuti zero, qualcosa si muove: alla Camera si discute la proposta di legge

Il testo, redatto da un comitato composto da circa duecentocinquanta associazioni e sottoscritto da 86mila italiani, è approdato oggi in Commissione Ambiente

In Commissione Ambiente, alla Camera, oggi è iniziata la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare ‘Rifiuti Zero". Il programma Zero Waste, arriva in Italia e in particolare a Capannori, cittadina toscana in provincia di Lucca, nel 2009 grazie a Rossano Ercolini, fondatore dell'associazione Rifiuti Zero, oltre che vincitore del Goldman Environmental Prize. Si fonda su 10 passi, fondamentali per andare verso un mondo senza spazzatura. 

Il disegno di legge in sintesi. Le finalità generali si fondano sulle seguenti linee direttrici: far rientrare il ciclo produzione-consumo all’interno dei limiti delle risorse del pianeta, rispettare gli indirizzi della Carta di Ottawa, 1986, rafforzare la prevenzione primaria delle malattie attribuibili a inadeguate modalità di gestione dei rifiuti; assicurare l'informazione continua e trasparente alle comunità in materia di ambiente e rifiuti; riduzione della produzione dei rifiuti del 20% al 2020 e del 50% al 2050 rispetto alla produzione del 2000;; recepire ed applicare la Direttiva quadro 2008/98/CE; recepire ed applicare il risultato referendario del giugno 2011 sull’affidamento della gestione dei servizi pubblici locali. Per raggiungere questi scopi, il presente progetto di legge contiene una serie di misure finalizzate a: promuovere e incentivare anche economicamente una corretta filiera di trattamento dei materiali post-utilizzo; spostare risorse dallo smaltimento e dall’incenerimento verso la riduzione, il riuso e il riciclo; contrastare il ricorso crescente alle pratiche di smaltimento dei rifiuti distruttive dei materiali; ridurre progressivamente il conferimento in discarica e l'incenerimento. Il testo, inoltre, sposa il principio “chi inquina paga” prevedendo la responsabilità civile e penale  per il reato di danno ambientale. Il disegno, infine, introduce forme di cooperazione tra Comuni per la raccolta porta a porta e la filiera di trattamento al fine di sviluppare l'occupazione locale in bacini di piccola-media dimensione, che favoriscano le attività di produzione e commercializzazione di materiali e prodotti derivati da riciclo e recupero di materia.

"L’approdo di questo testo nel dibattito parlamentare è un fatto importante e rappresenta un impegno mantenuto con il Comitato promotore, composto da circa duecentocinquanta associazioni, e con gli oltre 80 mila italiani che lo hanno sottoscritto. La proposta di legge 1647 è figlia anche della diffusione nel Paese di esperienze pilota e buone pratiche, come quelle delle 1.328 amministrazioni che differenziano oltre il 65% dei rifiuti, o ancora quelle dei 300 comuni che riducono e riciclano il 90% dei rifiuti", commenta Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Camera e presidente onorario di Legambiente. 

"Non a caso ho designato come relatore il collega De Menech, ex sindaco di Ponte nelle Alpi (Bl), comune che ha vinto diverse volte l’Oscar dei Comuni Ricicloni di Legambiente Onlus. Ora lavoreremo per capire quali parti di questa proposta possano essere tradotte in norme effettivamente operative", conclude il presidente.

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