rotate-mobile
Mercoledì, 10 Aprile 2024
life Napoli

Smart Cities, il software per ridurre gli sprechi è made in Naples

Ideato dal pool di ricercatori del Dicea, Federico II, misurerà l'intelligenza delle città e servirà per ridurre i consumi. Al momento è in sperimentazione nei quartieri di Chiaia, Arenella e Vomero

Un software in grado di misurare quanto sia "smart" la propria città: lo sta mettendo a punto l'Università degli Studi di Napoli Federico II, nell’ambito del progetto “Smart energy master- Per il governo energetico del territorio”.
Il programma sarà in grado di misurare gli sprechi, come ad esempio se si getta via troppa acqua, o se si utilizza corrente elettrica in eccesso nell'illuminare le strade o per i riscaldamenti. Il sistema, attraverso questo tipo di misurazioni ed un’analisi dei dati socio-economici locali, servirà alla pubblica amministrazione per migliorare la gestione del territorio.

Ideato dal pool di ricercatori del Dicea (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale) coordinato da Carmela Gargiulo, il progetto sta impiegando quaranta tra ingegneri, architetti che si occupano di trasformazione urbana, fisici, informatici, psicologi ed esperti di comunicazione, quasi tutti under 40. Il sistema è in fase sperimentale al momento: funziona in tre quartieri densamente abitati della città partenopea, ovvero Chiaia, Arenella e Vomero. Una platea di 151mila abitanti e di 4mila edifici comprensiva di tre ospedali, tre musei, circa cento scuole ed il centro polisportivo dello stadio Collana.

Il Sem è stato finanziato con fondi Pon 2007-2013: circa un milione e 200mila euro per un lavoro che oltre l'ateneo ha coinvolto anche partner scientifici ed industriali come Enea, Atos, Energent e Beta 80 Group. Non verrà utilizzato soltanto dalla pubblica amministrazione. “In Italia esistono pochi progetti come il nostro che guardano all’efficientamento energetico dalla prospettiva della trasformazione urbana e territoriale – spiega la professoressa Gargiulo – La nostra specificità è rappresentata dall’approccio olistico alla città, che coinvolge diverse discipline e, quindi, tiene conto di diversi aspetti delle attività urbane".

Il modello verrà testato prima su tutta Napoli, poi verrà esportato in altre realtà. A quel punto potrà contribuire concretamente alla riduzione dei consumi, un problema particolarmente stringente in periodo di crisi e di mancanza di risorse. ( da Napoli Today)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Smart Cities, il software per ridurre gli sprechi è made in Naples

Today è in caricamento