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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La lotta allo spreco alimentare è legge, testo approvato al Senato

Adesso anche in Italia le donazioni di cibo saranno più semplici e saranno introdotti degli sconti sulla tassa dei rifiuti per chi non spreca

Dopo la Francia, che ha introdotto l'obbligo di donare il cibo invenduto, anche l'Italia introduce una legge contro lo spreco alimentare. Dopo aver incassato il sì della Camera lo scorso marzo e della Commissione Agricoltura a luglio, oggi anche il Senato ha approvato il testo con 181 sì, 2 no e 16 astenuti. Da adesso in poi, non solo sarà più semplice donare gli avanzi di cibo, ma chi lo farà avrà anche un premio: uno sconto sulla tariffa sui rifiuti, proporzionale alle quantità di prodotti ceduti per fini benefici. 

Ogni anno sono circa 12 i miliardi di euro bruciati a causa degli sprechi alimentari e la nuova legge avrà anche il vantaggio di contrastare questo fenomeno.  "Con questa norma - dichiara il ministro Maurizio Martina - ci avviciniamo sempre di più all’obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo e donarle a chi ne ha bisogno attraverso il lavoro insostituibile degli enti caritativi. È molto importante il rafforzamento del tavolo indigenti del nostro Ministero, che ora potrà diventare un vero e proprio laboratorio operativo per ridurre gli sprechi e aumentare l’assistenza ai più bisognosi. Un modello che ci rende unici in Europa e che punta ad incentivare e semplificare il recupero più che a punire chi spreca. Un ringraziamento va a tutti i parlamentari per l’attenzione che hanno dato a questa legge e in particolare a Maria Chiara Gadda che ha lavorato con passione in questi mesi al provvedimento”.

LA LEGGE IN SINTESI. Stabilisce che oltre alle Onlus possono, a fini di beneficenza, effettuare la distribuzione gratuita degli alimenti anche gli enti pubblici; amplia le categorie merceologiche che è possibile donare (alimentari, prodotti per l’igiene o la pulizia della casa o della persona, abbigliamento, libri e materiale scolastico, giocattoli e farmaci); introduce la cessione dei prodotti invenduti consentendo alla Grande distribuzione organizzata di cedere a titolo gratuito gli scarti ancora idonei all’alimentazione umana o animale; rende omogenee delle misure igienico sanitarie omogenee che oggi hanno un apllicazione diversa a livello territoriale; semplifica le donazioni stabilendo, per esempio, che la comunicazione agli uffici dell’amministrazione finanziaria o ai Comandi della Guardia di finanza non deve più essere scritta ma può avvenire per via telematica oppure elimando l'obbligo di annotazione mensile sui registri Iva di natura, qualità e quantità dei beni ceduti gratuitamente; prevede una riduzione della tariffa sui rifiuti proporzionale alle quantità di prodotti che il produttore dimostra di aver ceduto ai soggetti autorizzati per soli fini benefici o per il sostegno vitale di animali a titolo gratuito. Prevede, inoltre, un credito di imposta per le imprese di produzione nel settore alimentare che effettuano investimenti ambientali e ad alto contenuto innovativo e si dotano di sistemi di produzione tecnologicamente più avanzati, in grado di garantire migliori prestazioni in termini di impatto ambientale. Infine, istituisce un Fondo nazionale per la ricerca scientifica nel campo delle perdite e degli sprechi di risorse naturali, con una dotazione finanziaria di 10 milioni per l’anno 2016, che finanzierà i progetti territoriali degli enti locali di recupero e del riuso delle eccedenze e le campagna informative istituzionali per sensibilizzare i cittadini sull’uso consapevole delle risorse e per la sostenibilità ambientale. Rientra tra le iniziative che contrastano gli sprechi anche il progetto family bag, al momento in fase pilota: le famiglie che vorranno portare a casa gli avanzi di cibo consumato al ristorante riceveranno un contenitore dall'estetica curata realizzato nei diversi materiali di imballaggio, dall'acciaio all'alluminio, dalla carta al legno e alla plastica. La fase pilota del progetto coinvolge 100 ristoratori in provincia di Padova. Più avanti il progetto sarà gradualmente esteso ad altri territori e regioni italiane. La legge fa parte di un piano più ampio e secondo il ministro Martina "rappresenta una delle eredità dirette di Expo Milano 2015 e contribuirà a raggiungere l'obiettivo Famezero al 2030 sancito dalla Carta di Milano e dai nuovi Obiettivi del millennio dell'Onu".

SODDISFATTO IL BANCO ALIMENTARE. "Con questa legge Banco Alimentare, che già l’hanno scorso ha distribuito in Italia 85 mila tonnellate di alimenti e oltre 1 milioni di piatti pronti di cibo cotto, ha un’arma in più per continuare nel suo impegno e aumentare l’aiuto offerto ogni giorno a oltre 8 mila strutture caritative che assistono 1.560.000 bisognosi di cui quasi 135 mila bambini. La legge è infatti un ottimo esempio di applicazione del principio di sussidiarietà con un progetto che nasce da una fattiva collaborazione tra istituzioni, filiera agroalimentare e terzo settore, sviluppato grazie al lavoro del tavolo indigenti del Ministero delle politiche agricole, che grazie a questa legge avrà una dotazione di ulteriori 2 milioni di euro da destinare all’acquisto di beni alimentari per i poveri in Italia".


  


 

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