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Giovedì, 25 Aprile 2024
Trasporti

Intermodalità tra bici e treno, Fiab a Trenitalia: tavolo di discussione nazionale

La richiesta ha lo scopo di risolvere insieme alle Regioni e a tutti gli attori coinvolti i tanti nodi che caratterizzano il servizio. Su Change anche una petizione per rendere omogenea, a livello nazionale, la possibilità di acquistare abbonamenti per il trasporto bici

Un tavolo di lavoro permanente per sciogliere i molti nodi in tema di intermodalità tra bici e treno, confrontandosi di volta in volta con i tanti soggetti, Regioni in primis, coinvolti a vario titolo sull'argomento. Ad avanzare questa richiesta è Fiab a Trenitalia in occasione dell'incontro della scorsa settimana a Roma per il rinnovo della convenzione tra Federazione italiana amici della bicicletta e le ferrovie italiane. L'utilizzo della bici in abbinamento agli spostamenti in treno è una battaglia che la federazione porta avanti da un po'. Si tratta di un servizio di trasporto sempre più richiesto, sono sempre più numerose le persone che scelgono di raggiungere il posto di lavoro sulle due ruote, anche in abbinamento a tratte in treno. 

A causa però del fatto che in Italia i soggetti coinvolti sono tanti non si è ancora riusciti a trovare una formula valida sul tutto il territorio nazionale. "Trenitalia gestisce direttamente la lunga percorrenza dove l'abolizione di determinate categorie di treni ha, di fatto, annullato da tempo il servizio trasporto bici. Una situazione particolarmente spiacevole se si considera, ad esempio, che in altri paesi europei è possibile addirittura prenotare il posto per la bici, senza il rischio di non salire a bordo causa esaurimento “posto bici” (come purtroppo spesso accade in Italia su alcune tratte)", spiega Fiab in una nota.

Il sito di Trenitalia conferma:

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"Eppure la mobilità sostenibile è un crocevia fondamentale per un mondo autenticamente green, e l'uso combinato tra mezzi di trasporto pubblico e mezzi privati a impatto zero - su tutti, la bicicletta - deve essere un'opzione facilmente e capillarmente accessibile. Ciò alla luce delle potenzialità sia a livello di trasporto quotidiano (in termini di razionalizzazione dei mezzi, riduzione del tasso di inquinamento e risparmio economico), sia legate al cosiddetto "turismo sostenibile", in forte espansione negli ultimi anni", continua Fiab nella nota.

Per questo Fiab si è fatta promotore presso Trenitalia della necessità di affrontare in modo nuovo e sinergico la complessa questione dell'accessibilità delle biciclette ai treni. Fiab però non è l'unico soggetto ad essersi interessato alla questione. Al contrario, quest'ultima è oggetto anche di una petizione lanciata su Change da Sara Poluzzi lo scorso 4 gennaio, che ha già raccolto oltre 56mila firme.

LA PETIZIONE. "In Italia c'è ancora molto da fare per mettere in pratica parole come intermodalità o sostenibilità in ambito trasporti. E' crescente il numero di pendolari che utilizzano la bici ed il treno quotidianamente ed è ormai condivisa nella società la necessità di favorire pratiche virtuose che hanno effetti benefici sull'ambiente, la mobilità, la salute. In alcune Regioni trasportare la bici sul treno ha un costo annuo di circa mille euro, perché non è ancora possibile usufruire di un abbonamento mensile o annuale. In Emilia Romagna l'abbonamento annuale a 122 euro - nato da un accordo tra FIAB e Trenitalia - è stato di recente annullato. In Lombardia l'abbonamento c'è e costa 60 euro. La sensazione è che i pendolari siano appesi al sottile filo di accordi stretti a macchia di leopardo a livello locale. Accordi che possono essere annullati in ogni momento. La Federazione Europea dei Ciclisti (ECF) ha calcolato che nel periodo 2014-2020 sono disponibili per gli stati circa 6 miliardi di euro per finanziare progetti di ciclabilità. Ad oggi si contano progetti per un ammontare pari a poco più di 2 miliardi, di cui l'Italia detiene solo il 4%, quindi non è una questione di mancanza di fondi (che ci sono e non sono utilizzati oppure vengono richiesti e spesi in altre grandi opere meno sostenibili) ma di mancanza di progetti per utilizzare questi fondi. Chiediamo a Trenitalia di rendere omogenea a livello nazionale la possibilità di acquistare abbonamenti mensili ed annuali per il trasporto bici", scrive Sara nella lettera in cui si rivolge a Trenitalia.

LA RISPOSTA. Lo scorso 20 gennaio Trenitalia ha risposto alla petizione. Ecco cosa ha scritto: “Nell’ambito del contratto di servizio con le imprese ferroviarie, ogni Regione può autonomamente stabilire anche l’introduzione di forme di abbonamento particolari per i servizi di propria competenza, incluso quello che prevede il trasporto delle bici a bordo dei treni regionali". “Nulla preclude quindi l’autonoma scelta delle singole Regioni di stabilire forme di abbonamento o altre agevolazioni per il trasporto delle biciclette sostenendone il costo". 

Nonostante le tante firme raccolta, la soluzione è ancora lontana. Il tavolo permanente richiesto dalla Fiab potrebbe accelerare il confronto e portare ad un risultato concreto. Si sa, l'unione fa la forza.

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