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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Car sharing e car pooling, così la mobilità diventa sostenibile

In sempre più città italiane vengono attivati questi servizi ma di cosa si tratta? Ecco differenze e vantaggi

Quello della mobilità sostenibile, negli ultimi anni, è diventato uno dei temi fondamentali che ogni buona amministrazione deve affrontare. Per evitare problemi di inquinamento, tanto traffico e smog, i comuni italiani si stanno adoperando per sviluppare modelli di mobilità alternativa e sostenibile come il car sharing e il car pooling.

Il car sharing, che in inglese vuol dire letteralmente “condivisione dell'automobile”, è un servizio che enti pubblici o aziende private forniscono, permettendo agli utenti di poter prenotare una delle auto messe loro a disposizione, utilizzarla e parcheggiarla, pagando esclusivamente l'utilizzo fatto del mezzo quantificato o in minuti effettivi di uso della vettura, o del chilometraggio percorso.  I sistemi più innovativi permettono una prenotazione immediata della vettura più vicina all’utente attraverso un servizio di geolocalizzazione. In pratica un cittadino iscritto al servizio, attraverso delle app installate sul proprio cellulare, riesce ad individuare l’auto disponibile più vicina a lui, può prenotarla e raggiungerla. A questo punto, attraverso una card magnetica o direttamente tramite app, l’auto si apre e può essere utilizzata per tutto il tempo che occorre. Una volta terminato l’utilizzo l’utente parcheggia l’auto, o nei parcheggi pubblici di determinate aree della città, o in quelli del servizio stesso e scende dall’auto, che torna ad essere libera e pronta per il prossimo utente. Tra i vantaggi dell’utilizzo del car sharing in numerosissime città c’è la possibilità di entrata libera nelle ZTL (zone a traffico limitato) e il posteggio gratuito entro tutte le strisce blu, che normalmente sarebbe a pagamento.

Il car pooling si differenzia dal primo modello, poiché in questo caso si tratta dell'utilizzo della stessa automobile da più persone per condividere uno spostamento. Si pensi ad esempio a dei lavoratori che devono raggiungere lo stesso luogo di lavoro. A differenza del car sharing, che prevede l'utilizzo dell'auto presa tra quelle della flotta di un’azienda che eroga il servizio, per il car pooling si usa di solito l'auto privata di uno dei passeggeri, che poi dividerà con gli altri tutte le spese del trasporto. Nel tempo diversi siti online hanno creato delle vere community sulle quali si possono offrire passaggi, o trovare utenti che percorrono il proprio stesso tragitto e cercano accompagnatori. Sugli stessi siti è possibile lasciare informazioni sui vari utenti, feedback sui viaggi percorsi e ogni tipo di informazione, in modo da rendere più trasparente e social questo servizio. In Italia sono sempre di più quelli che scelgono il car pooling anche per i lunghi spostamenti.

I vantaggi di entrambi i modelli sono semplici da immaginare, sia a livello economico che ambientale. Infatti attraverso il car sharing, si può evitare l'acquisto e le spese di manutenzione di un’ auto (assicurazione, tasse varie, benzina, usura, parcheggio, lavaggio) utilizzando una vettura esclusivamente per il tempo che necessita lo spostamento, o per il chilometraggio; il car pooling,  invece, permette di dividersi le spese di ogni tratta, svuotando di fatto le strade. Ipotizzando una copertura totale del servizio si avrebbero addirittura 4 auto su 5 di quelle che vediamo perennemente sulle nostre strade ferme ai box, migliorando sia la situazione stradale che quella ambientale delle nostre città.

Questi strumenti, coadiuvati all’utilizzo del trasporto pubblico tradizionale (bus, tram, metro, treno), contribuiscono alla formazione della cosiddetta mobilità integrata. Lo sviluppo di questa è fondamentale per ogni città che vuole tendere a diventare una vera Smart City, lavorando sul tema più importante di tutti, vale a dire la vivibilità.

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