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Martedì, 16 Aprile 2024
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Mobilità dolce: nei capoluoghi c'è terreno fertile, tra le province prima Venezia

L'auto rimane il mezzo più utilizzato ma nelle città capoluogo la percentuale di preferenza scende di ben 8-9 punti rispetto al dato complessivo delle province. Roma e Napoli le più propense al cambiamento. Venezia, nel triennio 2011-2013, si è distinta per l’alta percentuale di uso della bicicletta. Segue Milano

E' Venezia la provincia italiana con la mobilità più dolce: con il 52,3%, nel triennio 2011-2013, conquista il primato per il minor uso dell’auto. Il 29,4% degli intervistati inoltre si è distinto per l’alta percentuale di uso della bicicletta (circa il 40% della mobilità ciclo-pedonale). Al secondo posto della classifica stilata dall'Osservatorio Audimob di Isfort troviamo Milano con il 56,9%. Se parliamo di quote percentuali maggiori per spostamenti con mezzi pubblici ai primi posti tra le città metropolitane si posizionano Milano (22,1%) e Roma (22,2%). 

I MEZZI UTILIZZATI PER GLI SPOSTAMENTI QUOTIDIANI.  Nelle città metropolitane, in un giorno medio feriale, l'auto continua ad essere la più utilizzata: 6 spostamenti su 10 si compiono con il mezzo privato, un dato per lo più stabile che non varia di molto nei 3 periodi di osservazione, infatti nel 2004-2007 si attestava al 60,3%, un lieve calo si verifica nel 2008-2010 (59,8%) e una leggera ripresa nell’ultimo triennio (62,2%).

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Va decisamente meglio con gli spostamenti dei residenti nei comuni capoluogo: la quota percentuale di preferenza del mezzo privato scende di ben 8-9 punti percentuali rispetto al dato complessivo delle province. Il maggior uso del mezzo privato nelle città metropolitane va a discapito delle quote percentuali sia degli spostamenti a piedi o in bici, sia di quelli con il mezzo pubblico, anche in questo caso i dati rilevati nei comuni capoluogo si discostano dai valori medi generali. Nel 2011-2013 il 46,5% degli spostamenti dei residenti nei comuni capoluogo avviene con un mezzo sostenibile (23% a piedi o in bici e il 23,5% con il mezzo pubblico), ma la quota percentuale cala al 37,8% quando il dato riguarda l’intera estensione amministrativa delle città metropolitane.

Il CAR SHARING E IL CAR POOLING conquistano mercato. Dopo diversi anni di sperimentazioni locali i servizi di noleggio dell’auto per brevi percorrenze iniziano a diffondersi nelle grandi città e il car sharing, non più una parola astratta, assume il giusto significato nel linguaggio comune. Un altro modello citato tra le politiche per una mobilità sostenibile è il car pooling, la condivisione dell’auto privata tra più persone. E' un modo per ridurre i costi del trasporto, oltre che una buona pratica per diminuire le auto in circolazione con il solo conducente. Negli anni tra il 2011 e il 2013, in un giorno medio feriale, il 28,4% dei residenti nelle città metropolitane ha condiviso almeno un percorso in auto con altri passeggeri aumentando la percentuale di quasi 2 punti rispetto agli anni 2004-2007. Nelle province del mezzogiorno il modello condiviso coinvolge più del 30% della popolazione mobile. Più bassa, intorno al 24%, è la quota di condivisione dei percorsi abituali in auto dei cittadini dei capoluoghi, anche se di gran lunga più importante è la quota di residenti che ha utilizzato un mezzo alternativo all’auto per i suoi spostamenti: il 47,2% non usa l’auto (2011-2013). Il dato esteso alla provincia si ferma al 36,7%. Tra gli irriducibili dell’auto una quota consistente sono i viaggiatori solitari: il 29,1% nei comuni capoluogo e il 34,9% nel complesso delle città metropolitane.

È IL MOMENTO GIUSTO PER PROMUOVERE IL CAMBIO MODALE. Negli anni della recessione economica e nell’ultimo periodo (2011-2013) separarsi dall’auto attraversa i pensieri del 38,4% dei residenti nelle città metropolitane e la scelta del trasporto pubblico diventa una possibile alternativa per il 44,4% (46,1% nei capoluoghi). Roma capitale e Napoli sono le metropoli dove i cittadini interessati a un minor uso dell’auto superano il 40% e quelli favorevoli a un maggior uso del mezzo pubblico si attestano intorno al 51%. Ipotizzando di spostare su qualsiasi mezzo alternativo gli spostamenti in auto fino 3 km dei residenti nei capoluoghi, il risultato porterebbe a circa 200 milioni di km-auto in meno per anno, con un risparmio di almeno 20 mila tonnellate di CO2.

L’INDAGINE. Condotta da Isfort, effettuata con il sistema CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing), interessa un campione statisticamente significativo della popolazione italiana compresa fra 14 e 80 anni, stratificato per regione, per sesso e per classi di età: circa 7.500 interviste.

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