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Venerdì, 19 Aprile 2024
Trasporti

Treni, l'Italia va sempre a due velocità: al Sud si viaggia male

Lo dice il Rapporto Pendolaria 2015 di Legambiente che fotografa la progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza (-22,7% dal 2010 al 2014) su tutte le altre direttrici nazionali

Sui binari della ferrovia italiana si viaggia ancora a due diverse velocità: nell'estremo Sud la situazione è disastrosa mentre va decisamente meglio da Salerno in sù. A dirlo i numeri del Rapporto Pendolaria 2015 di Legambiente. Da una parte, infatti, abbiamo il successo di treni ad Alta velocità che si muovono tra Salerno, Torino e Venezia, con una offerta sempre più ampia, articolata e con sempre più persone che ogni giorno ne usufruiscono e dall’altra la progressiva riduzione dei treni Intercity e dei collegamenti a lunga percorrenza (-22,7% dal 2010 al 2014) su tutte le altre direttrici nazionali, dove si è rimasti fermi agli anni Ottanta come tempi di percorrenza. 

Da Roma verso Milano l'offerta di treni, in 8 anni, è cresciuta del 370%. Nel 2007 i collegamenti Eurostar al giorno erano 17, mentre oggi tra Frecciarossa e Italo sono 63.

Diversa la situazione a Napoli. Ogni giorno le 120 mila persone che prendono i treni della ex Circumvesuviana vivono una situazione molto diversa dai pendolari di Roma e Milano. Nel capoluogo campano, infatti, l’offerta di treni è calata del 30%. 

Situazione analoga per chi vive fuori dai percorsi delle Frecce e di Italo. Il calo nell’offerta degli Intercity è stato dal 2010 del 19,7% e parallelamente sono calati i passeggeri del 40%. 

Il rapporto quindi fotografa un Paese con sempre più treni di Serie A e B, dove si evidenzia una vera e propria emergenza per i pendolari di alcune città.

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Guardando l'Italia nel suo complesso però la situazione è più rosea: aumentano i pendolari che viaggiano in treno.

Secondo la Fsi il dato si traduce così: "Dove il servizio migliora, aumentano le persone che scelgono il treno". "I passeggeri che ogni giorno utilizzano il servizio regionale di Trenitalia - spiega Fsi - sono circa 1milione e 600mila su circa 6.500 treni. Rappresentano poco più del 50% dei viaggi fatti su ferrovie locali e circa un 29% dei viaggi complessivi compiuti ogni giorno su treni e metropolitane." "A oggi - ricorda Fsi - Trenitalia ha rinnovato il Contratto di Servizio in nove Regioni e in due province autonome. Gli investimenti in nuovi treni hanno l'obiettivo di ridurre l'età media dei convogli (oggi 21 anni) e garantire una migliore qualità del servizio. Dal 2009 Trenitalia ha investito 3,5 miliardi di euro in autofinanziamento per l'acquisto di 571 locomotori, 63 Vivalto, 204 Minuetto. Da qui al 2018 saranno consegnati 29 locomotori, 122 carrozze Vivalto e altri 134 treni fra Swing, Jazz e Flirt. Inoltre è stata lanciata una gara da Trenitalia di 4,5 miliardi di euro per l'acquisto di 500 nuovi treni". "Rete ferroviaria italiana dal canto suo - conclude il comunicato - sta firmando accordi quadro con le singole Regioni, ultima in ordine di tempo la Puglia, puntando ad aumentare la capacità delle linee, grazie a nuove tecnologie d'avanguardia, e a creare le condizioni per aumentare anche l'offerta di corse".

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