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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultural innovation

Ricreare l'arte in casa: dalla campagna del Mibact alla sfida del Getty Museum i dipinti prendono vita

La "messa in scena" di opere d'arte, con quello che si può trovare in casa: le iniziative del Getty Museum di Los Angeles, ma anche della pagina Instragram "Tussen Kunst en Quarantaine" hanno l'obiettivo di stimolare la riproduzione "casalinga" di quadri da collezione

Tra le varie stategie legate al digitale che le istituzioni culturali stanno mettendo in campo in questo periodo di lockdown, vi è la proposta dei musei agli utenti/visitatori virtuali di ricreare i dipinti celebri in casa: le iniziative del Getty Museum di Los Angeles, ma anche della pagina Instragram "Tussen Kunst en Quarantaine" hanno l'obiettivo di stimolare la riproduzione "casalinga" di quadri famosi. Da Caravaggio a Frida Khalo fino a Banksy, da Vermeer a Klimt, Van Gogh o Dalí, i dipinti prendono vita a partire dagli oggetti di ogni giorno.

Partiamo però da "L’arte ti somiglia", la storica campagna del Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, che nelle scorse settimane è stata riproposta, rinnovata e aggiornata nell’ambito delle attività promosse per #iorestoacasa. L'idea è quella di rintracciarre le somiglianze tra le opere delle collezioni d’arte italiane e persone, animali e ambienti della propria casa, scattare delle foto così da favorire il raffronto, condividerle sui social con l’hashtag #lartetisomiglia. Questa volta però, data la chiusura dei musei e dei luoghi della cultura, l’invito è quello di visitarli online attraverso i virtual tour

"È molto semplice” - ha annunciato qualche settimana fa il Getty Museum sul suo profilo Twitter - scegliete la vostra opera preferita. Trovate tre oggetti sparsi per casa. Ricreatela". Tra dipinti, disegni, sculture, codici miniati, arti decorative europee e fotografie europee, asiatiche e americane il museo di Los Angeles lancia la sfida #gettymuseumchallenge, offrendo agli utenti la possibilità di accostare la propria immagine a una delle opere d'arte digitalizzate e rese disponibili on line. 

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"La sfida è stata ispirata dal brillante account Instagram Between Art and Quarantine, ma adattato con l'invito a utilizzare opere d'arte digitalizzate e scaricabili dalla collezione online di Getty. Negli ultimi giorni, siamo stati deliziati da innumerevoli interpretazioni creative di opere d'arte iconiche", si legge sul sito. I più originali sono pubblicati sull'account Instagram del museo.

(Foto in home: Laughing Fool, ca. 1500, attributed to Jacob Cornelisz van Oostsanen, Davis Museum at Wellesley College. Recreation by Tiffanie Pierini Ho with giraffe onesie, Christmas sweater and post-it)

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Male Harp Player of the Early Spedos Type, 2700–2300 B.C.,The J. Paul Getty Museum, Recreation by Irena Ochódzka with canister vacuum

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La Blanchisseuse, 1761, Jean-Baptiste Greuze, The J. Paul Getty Museum, Recreation by Elizabeth Ariza and family in modern-day laundry room


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Interior with an Easel, 1912, Vilhelm Hammershøi, The J. Paul Getty Museum, Recreation by Tracy McKaskle with picture, pins, easel and canvas

L'idea delle ricostruzioni dal vivo di opere d’arte del Getty e anche del Rijksmuseum Museum di Amsterdam, nasce quindi dalla pagina Instagram olandese "Tussen Kunst en Quarantaine", “Tra arte e Quarantena”, che ha raccolto innumerevoli opere fotografiche fin dall'inizio del lockdown. Da Chagall a Klimt e Mondrian o passando a scelte più classiche come la Gioconda di Leonardo da Vinci o La nascita di Venere di Botticelli, l'isolamento senza dubbio non manda il quarantena la creatività.

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