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Sabato, 20 Aprile 2024
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Smart glasses, Facebook e Luxottica insieme per i nuovi Ray-Ban digitali e in realtà aumentata

Da un lato la tendenza dettata da un marchio iconico, dall'altro le tecnologie più innovative: Mark Zuckerberg nel corso di "Facebook Connect" annuncia la collaborazione con il colosso italiano per la produzione di occhiali smart. Il primo prodotto ad arrivare sarà un modello Ray-Ban nel 2021

Il modello ricorderà in tutto e per tutto degli occhiali tradizionali, ma le prestazioni introducono una nuova generazione di smart glasses, attraverso la collaborazione tra Facebook Luxottica, il grande gruppo italiano produttore di occhiali che fa capo a Leonardo Del Vecchio. È stato proprio il Ceo di Fb Mark Zuckerberg ad annunciarlo nel corso di "Facebook Connect", la conferenza che si svolge virtualmente dalla California, anticipando che il primo prodotto ad arrivare sarà un modello Ray-Ban nel 2021. "Dopo aver trascorso del tempo con il loro team e aver visitato la loro fabbrica, sapevo che è il partner giusto per aiutare a portare avanti la migliore tecnologia in sinergia ai migliori occhiali", ha spiegato Zuckerberg, riferendosi alla visita degli scorsi mesi alla sede di Luxottica. "Non posso ancora entrare nei dettagli, ma siamo prossimi a definirli occhiali a realtà aumentata", ha detto Zuckerberg. "E sono anche molto belli."

"Siamo particolarmente orgogliosi della nostra collaborazione con Facebook, che proietta un marchio iconico come Ray-Ban in un futuro sempre più digitale e social", ha dichiarato Rocco Basilico, Chief Wearables Officer di Luxottica, che nel 2014 aveva già intrapreso una collaborazione simile con Google, poi non concretizzata.

Da un lato dunque la tendenza dettata da un marchio iconico e dall'altro le tecnologie più innovative. In tema di smart glasses, nel corso della conferenza e attraverso i canali ufficiali, viene anche annunciato il progetto "Project Aria", un dispositivo di ricerca che viene indossato come normali occhiali, ma i sensori cattureranno il video e l'audio di chi lo indossa, nonché il rilevamento degli occhi e le informazioni sulla posizione. La potenza di calcolo sul dispositivo degli occhiali verrà quindi utilizzata per crittografare e archiviare le informazioni che, una volta caricate in uno spazio di archiviazione back-end separato e designato, aiuteranno i nostri ricercatori a capire come l'AR può funzionare nel mondo reale.

I nostri futuri dispositivi AR - si legge ancora nella presentazione - devono essere più percettivi per essere veramente utili a noi. Affinché i dispositivi realizzare dove si trovano in relazione a persone e oggetti, hanno bisogno di una mappa 3D virtuale, la LiveMaps, che ricostruisce una rappresentazione virtuale delle parti del mondo rilevanti per chi le indossa.

Sarà disponibile anche un'app complementare e dei sistemi di crittografia per archiviare i dati sul dispositivo e di importazione per caricare i dati dai dispositivi di ricerca nello spazio di archiviazione back-end.

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