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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Al via il bando "Cultura crea", ecco come candidarsi per ottenere gli incentivi rivolti alle imprese del settore turistico-culturale

“Cultura Crea” sostiene la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell'industria culturale-turistica che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia

Una misura pensata per le Regioni del Sud, che intende favorire il binomio tra cultura e innovazione. “Cultura Crea” sostiene la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nel settore dell'industria culturale-turistica che puntano a valorizzare le risorse culturali del territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. 

In particolare, l’incentivo per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” finanzia team di persone fisiche che vogliono costituire una impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; le imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative. Mentre, l’incentivo per lo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale” finanzia le imprese costituite in forma societaria  da non meno di 36 mesi, comprese le cooperative e l’incentivo per il “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” finanzia imprese e soggetti del terzo settore. In particolare, onlus e imprese sociali. 

Per quanto riguarda il primo incentivo, sono finanziabili programmi di investimento fino a 400.000 euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche (conoscenza: sviluppo o applicazione di tecnologie che permettano di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale); conservazione (sviluppo o applicazione di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro/manutenzione e recupero del patrimonio culturale come restauro, manutenzione, recupero e rifunzionalizzazione come materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e tecniche di intervento);

fruizione (modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione); gestione (sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali). Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente: un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa, un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa.

In entrambi i casi il tetto delle agevolazioni è elevabile al 45% per i progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità. Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
 

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