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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Interattivo, ecosostenibile e senza batterie: arriva un "Game Boy" per giocare all'infinito

Un team di ricercatori statunitensi e olandesi hanno messo a punto il primo dispositivo che si alimenta grazie all'energia solare e a quella impressa sui tasti dalle dita del giocatore. Una bella sfida per il mondo del gaming, che punta oggi all'eliminazione delle batterie e al risparmio energetico

Icona incontrastata degli anni '80 e '90, il Game Boy si adegua ai tempi e si prepara a una nuova vita. Parola d'ordine: ecosostenibilità, e così la console portatile per videogiochi prodotta da Nintendo si trasforma in un prototipo senza batterie, che si alimenta grazie all'energia solare e a quella impressa sui tasti dalle dita del giocatore.

Dopo 31 anni, insomma, una riprogettazione innovativa punta a "sbarazzarsi della batteria", come spiega Przemyslaw Pawelczak, a capo del team di ricercatori olandesi della Delft University of Technology: con un team della statunitense Northwestern University sono al lavoro sul progetto, che sarà presentato ufficialmente tra qualche giorrno alla conferenza dedicata ai sistemi interattivi UbiComp 2020: "Il gioco sostenibile diventerà una realtà e noi abbiamo compiuto un importante passo in questa direzione, sbarazzandoci della batteria. Con la nostra piattaforma vogliamo dimostrare che è possibile un sistema di gioco sostenibile che fa divertire chi lo usa".

Sarà dunque possibile eliminare qualsiasi interruzione e giocare senza pause logistiche a Tetris, Scacchi o Solitari, attraverso una console di gioco, chiamata "Engage", che dispone di pannelli solari intorno allo schermo e pulsanti smart in grado di convertire la pressione esercitata dal giocatore in energia. In una giornata non troppo nuvolosa, con un gioco che richiede almeno un moderato numero di tocchi sui pulsanti, il gioco si interrompe per meno di un secondo ogni dieci, mentre per i videogiochi d'azione potrebbe non essere sufficiente. 

game boy 1-2

Per garantire una durata di gioco accettabile, l'hardware e il software sono stati progettati per avere un consumo energetico efficiente e sempre monitorato, ed è stata messa a punto una nuova tecnica per conservare lo stato del sistema in una memoria non volatile, in modo da poter riprendere il gioco esattamente da dove si era interrotto non appena si riacquista potenza. 

Una bella sfida per il mondo del gaming, che punta oggi all'eliminazione delle batterie e al risparmio energetico. “Il nostro lavoro è l’antitesi dell’Internet delle Cose, che ha molti dispositivi con batterie al loro interno. - ha detto Josiah Hester della Northwestern, che ha co-condotto la ricerca - Quelle batterie alla fine finiscono nella spazzatura. Se non sono completamente scariche, possono diventare pericolose”. 

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