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Venerdì, 19 Aprile 2024
Libri

Gli italiani scelgono su Instagram i libri da leggere

I social sono il secondo fattore che influenza l’acquisto, decisivo per il 14% dei lettori. Il primo sono gli sconti. Presentata ricerca alla fiera ‘Più libri più liberi’ in corso a Roma

Le segnalazioni sui social network sono il secondo fattore (il primo è lo sconto) che influenza l’acquisto di libri: lo cita come decisivo il 14% dei lettori. Tra questi, è Instagram il social a cui gli italiani si affidano maggiormente (54%), davanti a Facebook (53%) e Youtube (29%). Tik Tok è al 26%, ma è quello più diffuso tra i giovani. Sono i dati emersi dalla ricerca presentata a Più libri più liberi, la fiera nazionale della piccola e media editoria in corso alla Nuvola dell’Eur, a Roma.

Le donne si dicono più spesso influenzate dai social (16%) degli uomini (13%). Nelle fasce d’età, tra i 18-24 anni c’è la maggiore influenza (22%), che poi decresce all’aumentare degli anni. Rimane comunque in una fascia tra il 15% e il 13% fino ai 64 anni, per poi scendere all’11%.

Dopo sconti (17%) e social network (14%), i fattori che più influenzano l’acquisto di libri sono l’esposizione in libreria (10%), le classifiche sui siti di e-commerce (6%), le recensioni-interviste sui giornali (5%) le interviste radiofoniche e televisive agli autori (5%), i consigli dei librai (4%) a pari merito con gli algoritmi di segnalazione dei siti di e-commerce. Per quanto riguarda i social in particolare, l’8% dice di essere influenzato soprattutto da segnalazioni di amici e personaggi pubblici non direttamente legati al mondo del libro, il 6% dai canali social degli editori, il 4% da influencer di settore.

“I social network sono una realtà oggi diffusa in tutte le fasce d’età e, per quanto riguarda l’editoria, un fattore di potenziamento di quello che è sempre stato un metodo molto efficace di promozione dei titoli, ovvero il passaparola - ha spiegato Cristina Mussinelli, dell’Ufficio studi dell’Associazione italiana editori (Aie) -. Non è un caso, infatti, che i consigli più seguiti siano proprio quelli degli amici e conoscenti. Allo stesso tempo, per gli editori essere presenti sui social e seguirne l’evoluzione è indispensabile”.

Secondo Diego Guida, vicepresidente Aie e presidente del gruppo piccoli editori, “la democratizzazione della comunicazione che i social network consentono ha permesso a molti piccoli e medi editori di raggiungere nuovi pubblici, coltivando nicchie di lettori e di mercato prima difficilmente raggiungibili. Allo stesso tempo, le recenti evoluzioni dei social network obbligano anche in questo campo a investire per guadagnare visibilità, con risorse che non sempre sono nella disponibilità delle case editrici più piccole”.

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