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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Libri

La poesia va al fronte

Parola e immagini nei testi di Giorgio Moio

È possibile guardare un testo poetico come se fosse un’opera visiva e leggere un’immagine come se fosse parola ? È ciò su cui lavora Giorgio Moio, da anni una delle presenze più interessanti nel campo della scrittura di ricerca, in Testo al fronte pubblicato nella meritoria collana che Bertoni dedica alla poesia verbovisuale. Nella medesima veste sono stati già pubblicati tre volumi, dedicati uno alla poesia verbovisuale italiana al femminile e gli altri, rispettivamente, a due numi tutelari della sperimentazione come Giovanni Fontana e Lamberto Pignotti. Moio, (anche direttore della rivista “Frequenze poetiche”) lavora sull’osmosi, piuttosto che sulla sovrapposizione, tra parola e immagine, tant’è che il libro è costruito sull’alternanza di pagine in cui prevale l’una o l’altra. In un caso si tratta di immagini composte di parole o di grafemi montati secondo la tecnica del collage, nell’altro di manipolazioni grafiche utilizzando la dimensione del carattere e  la disposizione irregolare sulla pagina. Al tutto si aggiunge l’utilizzo a piene mani di strumenti retorici quali iterazione (ripetizione, spesso alterata nella grafia, di una parola), alliterazione, paranomasia (bisticcio scaturito da parole di suono simile ma significato differente), anafora, glossolalia (suoni verbali privi di senso), invenzione di termini, inserti testuali in francese. Ne scaturisce un senso di spaesamento che, grazie all’uso della spaziatura e della disposizione verticale, accentua l’evocazione di un flusso testuale destinato a continuare oltre la pagina. Siamo nel campo degli strumenti prediletti dall’avanguardia novecentesca e, in particolare, dalle esperienze più radicali prodotte in Italia dagli anni ’60 in poi: Costa, Caruso, Martini, Spatola. Esperienze che trovano continuità in tutta una parte, la più vitale, della poesia prodotta in Italia in questi anni che il lettore più curioso dovrà avere la pazienza di cercare in rete o in pubblicazioni di nicchia. Testo al fronte non ne è che uno dei molteplici frutti. Un titolo che è anche dichiarazione di poetica, pur nella consapevolezza della disparità delle forze in campo rispetto alle scritture dell’intimismo, del flusso di coscienza, del disincanto cupo che oggi sono in auge. Qui il campo di gioco non è l’io, ma un mondo da “scorticare, lacerare, scardinare, scheggiare”; negando l’illusione di uniformità e compiutezza, come evoca l’allegoria della ghiaia che presenta il vuoto tra un elemento e l’altro. Un lavoro di demistificazione quello di Moio che, come sempre per l’avanguardia, ha inizio dal linguaggio.

Testo al fronte
Giorgio Moio
Bertoni Editore
ISBN 978855355490
Pag. 77 - 15,00 €

9788855355490_0_536_0_75

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